Alcamo-Sindaco incontra il prefetto, futuro in bilico

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Entro oggi il sindaco Sebastiano Bonventre scioglierà il nodo sulla sua permanenza o meno a capo della città. E’ prevista una riunione di giunta fiume oggi pomeriggio al termine della quale il primo cittadino illustrerà agli assessori le sue intenzioni. Fonti vicine a Bonventre sostengono che questa volta sia seriamente intenzionato a rimettere il mandato dopo l’ultima valanga che lo ha travolto, con l’avviso di garanzia ricevuto dalla Procura per il caso della sospensione delle due lavoratrici Asu recentemente reintegrate dal tribunale del Lavoro, e la notizia circolata sulla sua presunta appartenenza in passato ad una Loggia Massonica. Ieri ha incontrato il prefetto di Trapani, Leopoldo Falco, su espressa richiesta dello stesso primo cittadino che prima di ogni decisione aveva espresso l’intenzione di conferire direttamente con l’alto rappresentante dello Stato. Dalle frammentarie notizie che trapelano pare che Falco abbia spinto Bonventre a rimanere al suo posto in quanto gli ultimi episodi accaduti non inficerebbero in alcun modo il suo ruolo di massimo rappresentante dell’istituzione municipale alcamese. Il sindaco ha voluto prendersi altre 24 ore di tempo per riflettere e proprio per questo si è riservato di conferire in serata con i suoi assessori. Uno scenario che sembra identico a quello già visto due anni fa quando il primo cittadino, travolto dalle notizie di un presunto voto di scambio alle elezioni del 2012 da parte di esponenti di spicco della sua coalizione, fu in procinto di dimettersi. In questi giorni i consiglieri comunali hanno espresso “incondizionata fiducia all’uomo e al professionista Sebastiano Bonventre”. Un documento che si concludeva esortando il sindaco a “continuare ad amare Alcamo”, quasi un invito velato dunque a non prendere in considerazione l’ipotesi delle dimissioni. Sulla stessa lunghezza d’onda si sono espressi anche diversi assessori. In realtà il primo cittadino ha sempre esternato una certa sofferenza psicologica alle forti pressioni che sono arrivate non sono dagli avversari politici ma talvolta anche dagli alleati. Le ultime vicende sembrano però averlo definitivamente fiaccato. Più che sulla storia della sua presunta appartenenza alla massoneria pare che possa influire nella probabile decisione di lasciare il provvedimento del gip del tribunale di Trapani di sentire Bonventre e il dirigente del Comune Marco Cascio sulla storia riguardante le due lavoratrici precarie sospese che dopo avere fatto ricorso al tribunale del lavoro hanno anche inoltrato una denuncia in Procura. Per Bonventre addirittura si profilerebbero le accuse di “abuso d’ufficio” e “lesioni personali”. D’altronde il sindaco ha sempre ammesso candidamente di sentirsi prima che un amministratore un medico prestato alla politica per la causa della propria città. Da vedere se anche questa volta il confronto del prefetto sia riuscito a sgomberare dalla testa di Bonventre la voglia di tirarsi fuori da queste enormi pressioni mediatiche.