Alcamo-Siciliacque, il Comune cerca fondi per pagare le forniture

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Soldi cercasi per pagare le forniture di acqua a Siciliaque. E’ iniziata al Comune di Alcamo una ricerca di fondi poiché alla fine del mese entrante sembra che si saranno esauriti gli 800 mila euro, messi nel bilancio comunale 2017. C’è una maggiore richiesta di forniture idriche a Siciliacque  alla luce anche del fatto che le autobotti private vanno a rifornirsi al Bottino. C’è l’allungamento del turno da 4 a 5 giorni, per come avviene da decenni. Con quali benefici da parte degli alcamesi? Esiste un rilevatore di acqua in entrata e in uscita per calcolare bene forniture e consumi? Pare che le apparecchiature debbano ancora essere messe in funzione. Situazione complessa per quanto riguarda gli storici e secolari problemi con costi che negli ultimi tempi sono aumentati per acquistare il prezioso liquido a 0,69 centesimi più Iva a metro cubo. Un ulteriore salasso per le tasche degli alcamesi in una città in cui ormai regna una sorta di rassegnazione e ognuno si arrangia come può. C’erano una volta sporadiche contestazioni: ricordate quando consiglieri e simpatizzanti di Abc protestarono dinanzi al Comune con bidoni vuoti e altro? In molti oggi ex Abc sono passati poi col Movimento 5 stelle. C’era una volta Ignazio Caldarella che occupava la sala consiliare. Oggi non si leva alcuna costruttiva iniziativa politica anche perché in consiglio comunale c’è un’opposizione solo sulla carta.  Il silenzio di associazioni, partiti, sindacati, cittadini etc. attorno alle forniture idriche lascia sorgere un legittimo interrogativo: ma ad Alcamo esiste veramente un problema acqua? Se consideriamo che alla nostra redazione raramente arrivano segnalazioni di disagi, viene da dire forse che se il problema esiste ognuno cerca di risolverlo da solo.  E poi esiste una mappa delle perdite nelle condutture? L’acqua che si perde è acquistata a peso d’oro da Siciliacque e va pagata lo stesso.  E mentre a causa della carenza di piogge si marcia verso la siccità con bacini e dighe quasi vuote la beffa della mancata utilizzazione di  più di 50 litri al secondo dalle sorgenti di Cannizzaro, da oltre due anni in abbandono. Acqua che arrivava gratis al Bottino. L’acqua di Cannizzaro utilizzata grazie all’ex sindaco Giuseppe Sucameli, che ebbe finanziato il progetto dalla Protezione civile, mentre Caldarella occupava la sala consiliare. Sorgenti di Cannizzaro e ripristino delle condutture, i cui lavori sono stati appaltati ben nove mesi fa e ancora non iniziano. Si parla che il 10 giugno sarà affidata la direzione dei lavori a Cannizzaro. Ma considerata l’emergenza è normale che deve trascorrere quasi un anno per affidare la direzione dei lavori? E la ditta chiederà la revisione dei prezzi, con altre perdite di tempo, considerato che sono trascorsi tantissimi mesi dall’aggiudicazione dell’appalto?