Alcamo-Secondo attentato in un anno a dirigente Aimeri

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ALCAMO. Secondo attentato con il fuoco in poco meno di un anno per un dirigente dell’Aimeri Ambiente, la società che gestisce ad Alcamo e in altri centri della provincia trapanese il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ancora una volta qualcuno ha preso di mira l’auto aziendale posteggiata sotto la sua abitazione in via Baldassare Massa, strada che sbocca sulla principale via Kennedy ad Alcamo. I carabinieri hanno aperto sul caso un’indagine. Ad andare quasi del tutto distrutta una Fiat Panda all’alba di ieri. Il mezzo è abitualmente utilizzato dal dirigente dell’Aimeri, 50 anni, incensurato. L’allarme è scattato intorno alle 4 e le cause del rogo sono ancora in corso di accertamento. I vigili del fuoco del locale distaccamento non hanno rinvenuto sul posto alcuna traccia che possa ricondurre l’episodio ad un raid doloso. Gli inquirenti però si stanno muovendo più che altro sulla pista proprio del dolo in queste prime ore, dal momento che nulla fa invece al contrario pensare che possa esserci stata qualche disfunzione nell’impianto elettrico del mezzo e in considerazione soprattutto dell’episodio accaduto nell’ottobre dello scorso anno, quando fu incendiata sempre al cinquantenne un’altra auto aziendale dell’Aimeri. La vittima appare essere distante da certi ambienti pericolosi vicino alla piccola o grande criminalità, motivo per cui le attenzioni degli investigatori si starebbero concentrando sulla vita lavorativa e privata della vittima. Si stanno cercando possibili screzi maturati nell’ambito della sfera privata che possano in qualche modo giustificare l’ipotetico raid incendiario messo a segno nei suoi confronti, se le indagini dovessero confermare questa ipotesi. Ora resta da capire il movente: il raid incendiario è stato diretto all’azienda o specificatamente al dirigente che ne faceva uso? Su questo fronte stanno lavorando gli investigatori che al momento non tralasciano alcun elemento a loro disposizione. Appare comunque abbastanza remota la possibilità che qualcuno abbia incendiato il mezzo di una società per colpire un suo dipendente. E’ invece più verosimile credere che il messaggio intimidatorio sia rivolto all’azienda e molto probabilmente all’attività lavorativa dello stesso dirigente, anche se non si tralasciano neanche altre ipotesi. Un episodio che si verifica a distanza di pochi giorni da un altro incendio la cui natura dolosa è stata accertata. Appena una settimana fa, infatti, qualcuno ha organizzato una spedizione punitiva nei confronti di una famiglia in via Gammara dove sono state appiccate le fiamme all’esterno della loro abitazione. Gli ultimi incendi di natura dolosa nella cittadina alcamese si erano registrati entrambi nel giugno scorso: uno in viale Europa ai danni di un furgoncino di un negozio di frutta e verdura ed un altro nel portone in legno che da accesso ad un magazzino annesso ad un’abitazione in via Lucchese, stradina che gravita attorno al quartiere di piazza della Repubblica.