Alcamo-Riscossione crediti, Comune sempre più lumaca

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Appena 1,8 milioni di euro di crediti riscossioni nel 2015. Una miseria se si considera l’enorme mole di fondi che il Comune di Alcamo tiene in sospeso, di cui la maggior parte oramai destinati a non poter essere incassati perchè finiti in prescrizione. La macchina burocratica del municipio alcamese si è dimostrata una volta di più estremamente lenta nell’incassare quanto dovuto. Le cause restano per lo più oscure: si parla di carenza d’organico negli uffici preposti. E se così fosse si comincia a fare decisamente fatica a capire dove siano effettivamente i 700 e più dipendenti comunali, su cui grava la maggior parte della spesa corrente pari a 42 milioni di euro in un anno per pagare i loro stipendi, dal momento che le stesse carenze si registrano per gli operai del verde, per la manutenzione, per la pulizia delle spiagge e per il comando di polizia municipale. Insomma, dove questo personale sia collocato è difficile a sapersi e soprattutto quali sono le sue mansioni. Questa sarà sicuramente una delle primissime emergenze che il neosindaco Domenico Surdi dovrà affrontare: dovrà avere il coraggio di mettere mano fino in fondo all’assetto della macchina burocratica, facendo anche scelte forti se è il caso per permettere un rimescolamento dell’organico ed una sua migliore distribuzione. Ma torniamo al problema cronico della carenza di organico al Comune di Alcamo, quello cioè di riscuotere i crediti dovuti. Da considerare che nell’ultimo rendiconto pare che sia stato accertato che siano andati in fumo definitivamente qualcosa come 24 milioni di euro. Si tratta per l’appunto di crediti definiti di dubbia esigibilità che il Comune vanta addirittura dal 1987 e sino al 2010. per lo più si tratta di imposte non riscosse, ma in mezzo ci sono anche multe mai pagate o anche contenziosi conclusisi a favore del municipio in sede di tribunale che però non sono stati più chiesti. Un vero e proprio patrimonio che è destinato però a restare solo un ricordo. Ora la nuova amministrazione si deve rimboccare le maniche perchè dal 2011 in poi c’è un altro patrimonio che rischia altrettanto di andare in fumo. Ci sono somme importanti da dovere riscuotere. Un primo passo venne fatto in tal senso dall’allora amministrazione del sindaco Sebastiano Bonventre. Sono emersi tutta una serie di crediti vantati nell’ambito di controversie giudiziarie. Saltarono fuori le ditte che gestivano il servizio di carro attrezzi e su cui ci fu pure un’indagine giudiziaria, oppure il caso dell’ex vigile urbano condannato perchè intascava le multe, o ancora un ex dipendente che deve restituire parte dei soldi in seguito alla revisione di una precedente sentenza a lui favorevole. In mezzo a questi crediti ci sono anche migliaia e migliaia di cartelle esattoriali mai riscosse per le difficoltà dell’ente a perseguire morosi ed evasori. Con la successiva gestione commissariale del municipio è stato avviato il recupero crediti con incarichi esterni ad avvocati. Ma oramai quello che è perso è perso.