Alcamo, rifiuti, camion di RSU rispediti indietro. Trapani Servizi incomprensibile

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Già dalla scorsa settimana la Trapani Servizi SpA respinge alcuni mezzi carichi di RSU provenienti dal Comune di Alcamo. Gli autisti del nuovo gestore Roma Costruzioni sono quindi costretti a fare dietrofront e a non potere raccogliere altra spazzatura, perché rimasti carichi.Una situazione che ha fatto sollevare gli scudi al sindaco Domenico Surdi che ha dichiarato di non essere più disposto a tollerare oltre. “Ho inviato una nota all’Assessorato Regionale, al Dirigente del Dipartimento Rifiuti, al presidente della Trapani Servizi spa, al presidente della SRR e al Prefetto per descrivere la situazione e per chiedere la convocazione urgente di un tavolo tecnico”.

Il problema sembra ruotare su due direttrici: la prima riguarda la capacità giornaliera di conferimento della piattaforma della Trapani Servizi, l’altra le novità introdotte ad Alcamo dal calendario di raccolta e dalla suddivisione in due zone del territorio comunale. Proprio su tali novità era stata raggiunta un’intesa preventiva fra l’azienda che opera da 10 giorni ad Alcamo e la società trapanese presieduta, da un paio di mesi, da Mino Spezia, ex sindaco di Valderice. “Si tratta di una questione prettamente tecnica – ci ha detto al telefono – e la strada da seguire è proprio quella di un tavolo tecnico come detto dal sindaco di Alcamo”.

Dopo diversi contatti non siamo però riusciti a capire quale esattamente sarebbe questa vicenda prettamente tecnica o se per caso, alle spalle, ci possa essere invece una scelta politica. Fra l’altro il nuovo calendario piuttosto che appesantire i conferimenti di RSU alla Trapani Servizi, li va invece ad alleggerire. Le cento tonnellate circa prodotte a settimana dagli alcamesi, vengono quindi dimezzate dalla nascita delle due zone. Un discorso semplice e concordato da Roma Costruzioni e Trapani Servizi, per tramite del comune di Alcamo. Una vicenda poco chiara che va immediatamente risolta perché il territorio resta abbastanza sporco e necessita di interventi straordinari, soprattutto ad Alcamo Marina. Nella vicenda se ne intreccia un’altra rimasta nel limbo, quella delle autorizzazioni alla Vincenzo D’Angelo, azienda alcamese.