Alcamo, riconoscimenti a medici ma anche assembramenti

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In occasione della prima Giornata nazionale dei camici bianchi, a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei medici di Palermo, si è tenuta una cerimonia per onorare i 32 medici siciliani vittime del coronavirus. A loro è stata dedicata una lapide realizzata nel sacrario della villa. Tre pagine di marmo con incisi i nomi di ogni medico che “ha onorato il diritto alla salute”, come ha sottolineato il presidente dell’Ordine, Toti Amato.

L’arcivescovo Corrado Lorefice ha detto che la pandemia e l’isolamento ci hanno insegnato che “la fede, soprattutto quella cristiana, quando è vera diventa una grande forza. Bisogna prendersi cura dell’altro, ripensare ai nostri stili di vita e sostenerci. Dio ci dice che dobbiamo incontrarci e sostenerci, avendo cura degli altri. La fede ci può dare questo apporto ed è l’unica vera via”. Giornata particolare per ricordare i medici e il personale sanitario deceduto nel compimento della loro missione. E numerose sono state nel tempo le cerimonie in ricordo di tutte le vittime del covid 19, tra le quali quella svoltasi lo scorso 19 dicembre nella chiesa Madre, promossa da Silvana Giacone, presidente del Kiwanis club di Alcamo. I medici deceduti a causa di questa drammatica pandemia sono quasi 350. Bisogna tenere alta la guardia e rispettare le regole come quelle di indossare le mascherine, rispettare il distanziamento ed evitare assembramenti.

Purtroppo queste regole vengono violate. Bastava per esempio passare nel pomeriggio di ieri da piazza Ciullo per vedere le resse, sotto gli occhi dei cittadini, ma non di quelli delle autorità a tutti i livelli che dovrebbero vigilare. Assenza delle Istituzioni, che si manifesta in tante città Alcamo compresa.