Alcamo-Processo per la morte di Lorenz, attese nuove perizie

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Di rinvio in rinvio in attesa dei risultati dei nuovi esami farmacologici sui tessuti prelevati durante l’autopsia del piccolo Lorenz, che secondo l’accusa sarebbe stato avvelenato dalla mamma Aminta Altamirano Guerrero, la 34enne messicana che abitava, in condizioni di estrema indigenza, col figlioletto nella via Amendola di Alcamo. La prossima udienza è stata fissata per mercoledì 30 novembre ma pare che si andrà verso un nuovo rinvio in modo da dare il tempo ai periti, nominati dai giudici della Corte d’Assise di Trapani, di depositare i risultati, molto importanti per confermare una tremenda realtà oppure per alleggerire la posizione di Aminta. La donna, che ha avuto un figlio con un alcamese, dal quale poi si è separata dopo una relazione burrascosa, viveva a Puebla de Zaragoza è una città di un milione e mezzo di abitanti, che si trova a 140 chilometri da Città del Messico. Aminta Altamirano, rinchiusa al Pagliarelli di Palermo nei giorni scorsi ha potuto riabbracciare il padre, che si è fermato in Sicilia per oltre un mese. Aminta Altamirano Guerrero ha sempre respinto l’accusa di avere ucciso il figlioletto Lorenz di cinque anni nel luglio del 2014. In pratica con la nuova perizia si cercherà di stabilire se l’esatto quantitativo di farmaco assunto dal bambino sia stato o meno letale. In pratica si cercherà di fissare con assoluta certezza se esiste un nesso di causalità tra l’assunzione del farmaco e la morte di Lorenz, che sconvolse non solo gli alcamesi. Per come accertarono i poliziotti del commissariato di Alcamo, nell’abitazione furono trovati farmaci antidepressivi usati dalla donna, che si è sempre difesa affermando che il piccolo li ingerì a sua insaputa durante la notte. Tesi questa non condivisa dalla Procura che avanzato l’accusa di omicidio premeditato. Sono una ventina le udienze già celebrate, caratterizzate dalla deposizione di investigatori, periti, familiari dell’ex marito di Aminta. I risultati delle nuove analisi e perizie tossicologiche sono destinate a incidere sulla sentenza, verso la quale esprimono fiducia i difensori di Aminta, gli avvocati Saro Lauria e Caterina Gruppuso.