Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal nursind di Trapani, il sindacato delle professioni infermieristiche, rappresentato dall’alcamese Salvatore Calamia, anche la parlamentare regionale Valentina Palmeri, di Attiva Sicilia, ha affrontato le attuali criticità che interessano l’ospedale San Vito e Santo Spirito di Alcamo.
“Mi giunge un grido di allarme dal Presidio Ospedaliero di Alcamo riguardante la carenza del personale sanitario, che da diverso tempo ormai affligge il nosocomio alcamese – ha dichiarato Valentina Palmeri -. Diverse sono le segnalazioni che mi sono giunte dagli operatori sanitari che lamentano la impossibilità di garantire una adeguata assistenza ai degenti, sia medica che infermieristica. Pochi giorni addietro, il segretario territoriale del nursind trapanese, Calamia, aveva chiarito di essere a conoscenza che tutti gli operatori sanitari sono impegnati in prima linea al contenimento dell’emergenza del covid 19 e che la maggior parte delle risorse umane sono impegnate nelle terapie intensive degli ospedali di Marsala e Mazara. Ma bisogna comunque prestare attenzione alle molteplici segnalazioni degli operatori presenti presso l’ospedale alcamese e dalla stessa cittadinanza, fruitrice dei servizi sanitari.
L’ospedale alcamese, in crisi da tempo, non può trovarsi in ginocchio in tempi difficili come questi, dove una pandemia mondiale ancora in atto, richiede la presenza di più personale sanitario. Proprio su questo, la deputata regionale Palmeri, ha altresì chiesto di rafforzare il personale sanitario e offrire maggior supporto psicologico, soprattutto ai parenti dei pazienti, considerato che gli stessi non possono stare accanto ai propri cari, di certo l’ulteriore depotenziamento –continua Valentina Palmeri- di un presidio ridotto ai minimi termini significa innalzare il rischio clinico, e significa, altresì, anche volere la sua progressiva chiusura.
Per tale motivo – continua Palmeri- sto presentando una interrogazione ed ho già inviato una nota all’Assessore Regionale della Salute Ruggero Razza, sottolineando, che non è più tollerabile ed accettabile che il presidio ospedaliero continui a subire depotenziamenti oltre a quelli già subiti da più di 20 anni; presidio che copre, di norma, un bacino fino a 80/100 mila persone, provenienti non solo da Alcamo ma dai comuni limitrofi.”