Alcamo: Precari, stipendi garantiti sino a marzo

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Stipendi belli e impacchettati almeno sino al mese prossimo. Ancora una volta il Comune di Alcamo ha deciso di mettersi le mani in tasca per garantire i pagamenti a 352 lavoratori con contratto a tempo determinato, anticipando quindi i soldi in mancanza dei trasferimenti dovuti dalla Regione che paga quasi per intero questi stipendi con propri fondi. Ma siccome si sa oramai da tempo che il governo di Palazzo d’Orleans ritarda quasi con estrema puntualità a garantire i trasferimenti nei tempi dovuti, ecco che i Comuni sono messi alle strette. Gli enti locali siciliani più piccoli non possono garantire alcuna anticipazione e si rimane con stipendi arretrati anche di 3-4 mesi, Alcamo invece riesce a trovare nelle pieghe del bilancio sempre le risorse necessarie per questi lavoratori. Non si tratta di uno scherzetto da poco: infatti il Comune per potere garantire questi stipendi si è dovuto dissanguare: stiamo infatti parlando di qualcosa come 950 mila euro per i mesi di febbraio e marzo. Per l’esattezza si parla di 294 lavoratori stabilizzati con la legge regionali 16 del 2006 e gli altri 58 contrattisti invece appartengono alla legge numero 24 del 2000. La verità è che il Comune di Alcamo, così come tanti altri enti locali siciliani, sono rimasti oramai veri e propri “schiavi” di questa categoria. C’è infatti da considerare che nella cittadina alcamese un buon 40 per cento di questa platea rappresenta il totale dei lavoratori dell’ente. In parole povere se questi lavoratori dovessero decidere di fermarsi, per un motivo o per un altro, ci sarebbe la quasi totale paralisi dei servizi. In molti uffici, addirittura, c’è la quasi totalità di contrattisti. Quindi o si trovano i soldi oppure la minaccia di incrociare le braccia sarebbe sempre dietro l’angolo. C’è da dire che da tempo, però, non corre buon sangue tra il sindaco Sebastiano Bonventre, che si è insediato nel giugno del 2012, e questa platea di lavoratori. Le recenti esternazioni del primo cittadino su presunti atteggiamenti di alcuni precari di non volere lavorare vista la loro incertezza riguardo alla conferma dei loro contratti negli anni a venire ha creato non pochi malumori e ha ulteriormente allontanato le parti.

Per quest’ultima manovra di anticipazione dei fondi gli uffici si sono giustificati sostenendo che l’atto era dovuto, dopo avere sentito il Dirigente del Settore Servizi Finanziari, “al fine di potere garantire il pagamento degli emolumenti dovuti e di evitare l’eventuale pagamento di interessi moratori dei lavoratori oggetto della prosecuzione”.

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