Alcamo, positiva bimba di soli 20 mesi. Un funzionario ASP contagiato in ufficio ‘Igiene’

0
69

29 attualmente positivi ad Alcamo e poco più di 270 su tutto il territorio provinciale trapanese. Le ultime 24 ore hanno registrato anche 3 nuove guarigioni nell’ambito delle positività contratte in questa seconda ondata. Nella cittadina alcamese è stato chiuso per sanificazione l’ufficio igiene e sanità pubblica dell’ASP, in viale Europa: un funzionario di 52 anni è infatti risultato positivo. Gli ultimi dati hanno purtroppo fatto registrare anche il contagio di una piccolissima bimba alcamese di soli 20 mesi. Restano ancora positivi in città un bambino di 12 anni e la sorellina di dieci.

Il coronavirus ha raggiunto anche una giovane ragazza di 25 anni. Poi altre quattro donne di età compresa fra 84 e  48 anni e un uomo quarantottenne. Questo il quadro degli ultimi contagi nella cittadina alcamese. In ambito provinciale, invece, come già detto, si supera quota 270. L’incremento più sostanzioso si è verificato a Castelvetrano con 4 positivi in più rispetto al precedente bollettino. Poi casi singoli a Castellammare del Golfo, dove si tocca quota 9,  Marsala, Mazara del Vallo ed Erice. Il capoluogo trapanese rimane invece con 54 positività attive, seguito da Salemi con 45 e quindi Alcamo. Il rapporto più alto fra abitanti e contagiati si conferma invece quello di Buseto Palizzolo dove c’è un positivo ogni 168 residenti.

Si tratta, a prescindere da tutto, di cifre da capogiro rispetto alla prima ondata della pandemia quando nel trapanese, al massimo, si superò di poco quota 100. Nonostante numeri più che raddoppiati e in costante ascesa, dalle istituzioni e dai vertici della sanità non arrivano chiusure o interventi drastici. Si aprono le scuole quando da marzo a giugno, con statistiche ben più leggere, si andava avanti con la didattica a distanza. Restano aperti bar, ristoranti, cinema, teatri seppur con capienza ridotta e flussi controllati e contingentati. Uso della mascherina che talvolta viene disatteso, e questo è davvero incivile, ma si va avanti. Insomma, nonostante numeri assolutamente peggiori di quelli di marzo, si continua a condurre una vita sociale come se nulla fosse.

A questo punto un quesito appare sacrosanto: ma siamo certi che le scelte delle istituzioni rispondano davvero ad esigenze sanitarie a tutela della salute di tutti oppure ad evidenti esigenze economiche? Molto probabilmente le seconde. Per questo bisogna assumere, per scelta di vita personale, comportamenti responsabili.