Covid, solidarietà al palo. Positivi alcamesi disperati e senza aiuti, rifiuti non ritirati

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Una trentina di positivi ad Alcamo, in alcuni casi anche interi nuclei familiari oppure marito e moglie. Oltre alla paura per avere contratto il virus, crescono anche le preoccupazioni su come andare avanti. Non soltanto l’impossibilità di lavorare e quindi di percepire reddito ma anche di svolgere le più normali operazioni quotidiane. Ad Alcamo, in questa seconda e più numerosa ondata di contagi, la solidarietà è rimasta al palo e i servizi sociali del comune non si sono messi in movimento. Così come del resto la protezione civile.

Nessuno si è preso la briga di monitorare i casi e quindi di comunicare alle associazioni le criticità sulle quali intervenire. Nessuna rete è stata creata quando invece, da marzo ed aprile, le associazioni hanno fatto mille sacrifici per aiutare la cittadinanza. Insomma se Croce Rossa, Anpas, Fire Rescue, Caritas e quant’altro non sanno quali famiglie e quali contagiati hanno bisogno di aiuto, per esempio anche nel fare la spesa e nell’acquisto dei farmaci, come possono intervenire? Sembra quasi che in questa seconda ondata di coronavirus ad Alcamo si sia totalmente inceppata la nacchina  della solidarietà che, ovviamente, necessita di un impegno a monte: quello dei servizi sociali del Comune e della protezione civile.

Finora le famiglie interessate sono andate avanti grazie alla collaborazione di alcuni parenti o amici o vicini di casa. Adesso però l’ansia dei nuovi positivi si sta trasformando in rabbia, anche e soprattutto nei confronti delle istituzioni. “Siamo abbandonati a noi stessi” dice una donna che fa parte di un nucleo familiare di 4 persone e tutte ancora positive. La rabbia diventa poi disperazione per un altro problema, già evidenziatosi nella prima ondata della pandemia: il ritiro dei rifiuti da parte della ditta incaricata. I soggetti positivi, pur rispettando tutte le norme anti-contagio (doppio sacchetto uno dentro l’altro, spazzatura chiusa ermeticamente con lacci utilizzando i guanti), non stanno ricevendo alcun servizio in questi giorni. La spazzatura ammassata sotto casa sale giorno dopo giorno in altezza causando, cominciando a marcire, un puzzo insopportabile che arriva fino ai piani superiori.

Nessuno interviene e nessuna istituzione prende a cuore il problema. Latitano anche le dirette quotidiane del sindaco Surdi che, oltre a snocciolare le cifre, dava anche i suggerimenti su come affrontare al meglio le varie esigenze e le indicazioni sui soggetti ai quali rivolgersi. Insomma chi oggi come oggi ad Alcamo è diventato positivo, non riceve alcun servizio e alcun sostegno. Sarebbe il caso che la città si svegliasse.