Alcamo-Più decessi che nascite, pericoloso effetto desertificazione

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epa03185594 A file photo shows newborn babies in the nursery at the Hong Kong Adventist Hospital, Hong Kong, China, 08 March 2012. Chief Executive-elect Leung Chun-ying is taking a tougher stance than his predecessor, and has declared a "zero quota" for pregnant mainland women whose husbands are non-residents of Hong Kong, starting from 2013. Political analysts believe that Leung got Beijing's prior approval to clamp down on mainland Chinese women planning to give birth in Hong Kong before he made his announcement on 16 April 2012. The move is seen as a populist one to appease the public in Hong Kong amid rising anti-mainland China sentiment. EPA/ALEX HOFFORD

Più decessi che nascite. Ad Alcamo, demograficamente parlando, c’è un pericoloso trend che mette in evidenza come la città abbia intrapreso la via della desertificazione. Nell’ultimo anno e mezzo censito, secondo le rilevazioni dell’ufficio anagrafe del Comune, e che riguarda tutto il 2013 e il primo semestre del 2014, si contano 646 nascite e 768 decessi. Gap colmato ma solo in minima parte dagli stranieri che nel frattempo hanno richiesto la cittadinanza italiana e che sono residenti ad Alcamo: nello stesso periodo ce ne sono stati 47. Il saldo di natimortalità nella cittadina alcamese, quindi, arriva a sfiorare il -16 per cento. Un dato allarmante se si considera che a livello nazionale nel 2015 questo dato è stato pari a -1,1 per cento ed è stato considerato il livello più basso degli ultimi 25 anni dalla Population Division del Department of Economic and Social Affairs dell’Onu. In buona sostanza il tasso di fertilità resta sotto il livello necessario a rimpiazzare la popolazione attuale: da considerare che la nostra età media è fra le più alte tra i Paesi sviluppati, con tutti i problemi che questo comporta per la sostenibilità del sistema previdenziale. Il trend ad Alcamo è pericolosissimo: questo saldo tra natalità e mortale nei tre semestri compresi tra il 2013 e il 2014 è stato negativo per ben due volte. E’ successo nel primo semestre del 2013, quando a fronte di 202 nascite si sono registrati 255 decessi; storia che si è ripetuta nei primi sei mesi del 2014 quando a vedere la luce sono stati in 205 ad Alcamo, mentre i morti hanno raggiunto quota 285. In positivo soltanto il secondo semestre del 2013, cioè tra luglio e dicembre, ma l’equilibrio è stato sostanziale: 239 nascite e 228 decessi. In quest’ottica quindi Alcamo supera i già allarmanti dati a livello nazionale. Da considerare che sempre l’Onu, nel suo ultimo rapporto demografico, ha evidenziato che con questo trend nel 2050 il 34 per cento dei suoi abitanti, ossia più di un terzo, sarà oltre la soglia dei sessant’anni d’età. Non serve un genio della matematica per capire al volo che in queste condizioni i nostri sistemi assistenziali, le pensioni, la sanità, saranno insostenibili. E la nostra forza lavoro è destinata a precipitare. Fisiologico, quindi, anche il crollo delle persone abilitate al voto. All’ufficio elettorale risultano un saldo negativo, nell’anno e mezzo compreso tra tutto il 2013 e i primi sei mesi del 2014, di ben 809 unità. Sono state 607 le nuove iscrizioni nell’elenco degli aventi diritto ma ben 1.416 le cancellazioni, principalmente a causa di decessi.