Alcamo: pedemontana, sbloccate le concessioni

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ALCAMO – Si sblocca l’edilizia sulla fascia pedemontana alcamese. A darne notizia l’assessore all’Urbanistica, Enzo Coppola, che ha varato, con il sindaco Sebastiano Bonventre e i colleghi di giunta una delibera di presa d’atto delle direttive per la fascia pedemontana. Provvedimento che scaturisce a seguito di un incontro tra l’assessore Coppola stesso, il dirigente del Settore Urbanistica Carlo Bertolino ed il Gruppo istruttore dell’Ufficio Tecnico del Comune. Già si è cominciato l’esame delle circa 60 pratiche ricadenti nella cosiddetta “fascia Pedemontana”, che ricade ai piedi di Monte Bonifato. “L’intero ufficio – precisa l’assessore – ha dato ampia disponibilità a smaltire con urgenza tutte le pratiche ed ha già avviato la fase istruttoria”. Ad oggi la situazione è ovviamente quella di stallo: 50 le pratiche istruite di cui 8 con parere favorevole già espresso, avviate al reparto amministrativo per la integrazione documentale e il rilascio delle concessioni. Per le restanti pratiche è stata inviata richiesta di integrazione di una relazione certificante la presenza delle opere di urbanizzazione, accompagnata da foto. La lettera è stata anticipata da una telefonata ai tecnici per l’accelerazione dei tempi. “Ricevuta l’integrazione – aggiunge Coppola – si provvederà, con somma urgenza, al completamento dell’istruttoria ed espressione di un parere favorevole per tutti quei casi che rispettano le direttive. Casi particolari saranno discussi congiuntamente per la ricerca di una soluzione e, laddove possibile, esitati favorevolmente”. Questo blocco delle concessioni ha di fatto fermato l’attività edilizia privata per la realizzazione di nuove abitazioni a sud del centro abitato. Secondo una recente interrogazione del consigliere comunale Ignazio Caldarella sarebbe stato congelato un giro economico nel settore edilizio, tra riflessi diretti e indotto, di circa 20 milioni di euro. Già mesi addietro il Comune aveva dato vita ad un  gruppo di lavoro intersettoriale tra i vari uffici competenti in materia ma non si era riusciti a venirne a capo. Il problema sostanziale è che il piano regolatore generale del Comune è stato dichiarato scaduto e da qui sono venute fuori delle restrizioni urbanistiche, specie all’interno del perimetro della pedemontana. Altre limitazioni sono legate alla scadenza dei vincoli preordinati all’esproprio, così come ha perso di efficacia il Piano Particolareggiato, e dunque si può eventualmente procedere al rilascio delle concessioni edilizie nel caso che siano contemporaneamente verificate le tre condizioni di esistenza delle urbanizzazioni primarie, non si proceda al frazionamento delle aree di proprietà ed esistano delle urbanizzazioni secondarie in un congruo intorno urbano. Posizione però contestata dal consigliere comunale Ignazio Caldarella che ha denunciato un’inutile perdita di tempo attraverso questo iter. Più in generale l’apparato burocratico che cura il settore edilizio al Comune ha trovato grossissime difficoltà. Basti pensare che in questo primo scorcio del 2014 il trend in negativo dell’esame delle concessioni edilizie e delle sanatorie è ancora in diminuzione rispetto allo scorso anno. Gli uffici, sempre più congestionati di lavoro ma ridotti al lumicino per unità di personale in servizio, nei primi due mesi e mezzo di quest’anno sono riusciti ad evadere soltanto 49 pratiche, di cui 31 in sanatoria; un netto calo rispetto allo stesso periodo del 2013 quando invece a questo punto le concessioni evase erano già 67, di cui 24 in sanatoria.

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