Alcamo, PD spaccato: in 19 chiedono la testa di Canzoneri

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A questo punto non si tratta più solo di qualche frizione ma di una vera e propria spaccatura all’interno del PD alcamese. Se ieri si parlava di dimissioni di alcuni componenti dall’esecutivo di partito, – Giuseppe Scibilia, Mario Lucchese, Marina Militello e i neo assessori Selene Grimaudo e Antonino Manno -“a causa di una certa difficoltà di relazione creatasi all’interno della segreteria con riferimento alla conduzione della stessa” ora arriva la sfiducia in blocco da parte di 19 componenti della Direzione (Roberto Calvaruso, Salvatore Cangemi, Ylenia Settipani, Vincenzo Mulè, Antonella Ricotta, Irene Milana, Giuliana Lucchese, Vincenzo Santangelo, Margherita Di Bartolo, Gabriele Morrone, Gisella Bosco, Antonina Caldarella, Vincenzo Amodeo, Antonino Lauria, Angelo Brucia, Ornella Raneri, Pietro Di Leo, Fabio Ferrara ed Elisabetta Pirrone) nei confronti del segretario Giuseppe Canzoneri:

Dopo l’ultimo botto, dimissioni di mezza segreteria del PD, pare che finalmente la crisi si sia conclusa. Sul campo restano solo macerie su cui appare molto problematico costruire adesso un programma politico coerente ed efficace. Sessanta giorni caratterizzati da un susseguirsi incomprensibile di nomi, deleghe, assessori che duravano un giorno o due, magari per scomparire o invece magicamente riapparire dopo l’ennesima riunione notturna. Una politica in balia di questo gioco, che lasciava indietro proprio quelle priorità programmatiche che avevano fatto scoppiare questa crisi. Risultato di tanto impegno: una giunta alla fine tutta nuova il cui profilo politico, fatta salva l’onorabilità delle singole persone, appare però ancora tutto da decifrare; a ciò si aggiunge un quadro di rilancio programmatico ancora confuso e una maggioranza politica incerta, a macchia di leopardo, un po’ di qua un po’ di là, i cui partiti escono logorati, mentre l’opposizione populista sembra riprendere fiato. In questo quadro politico così indebolito, tocca al Sindaco imprimere una rotta sicura ai nuovi assessori, speriamo capaci e indipendenti, senza farsi legare le mani da fazioni e gruppuscoli, per condurre invece la macchina amministrativa con più determinazione e più continuità come tutti i cittadini gli chiedono. Ma, al di là di questa speranza, il quadro politico cittadino non appare onestamente incoraggiante. Anche e soprattutto nel PD, o meglio in quella parte di PD incarnata politicamente dal segretario Canzoneri, che esce da questa strana crisi con le ossa rotte: nomi apparsi e scomparsi dati in pasto alla piazza; dimissioni date e ritirate da assessori sull’orlo di una crisi nervi; un consigliere dimesso, un gruppo logorato da polemiche e sull’orlo di nuove divisioni; la segreteria politica dimezzata. Sessanta giorni di una recita politica di basso profilo, con i soliti registi che muovevano protagonisti inadeguati al compito che la città e il partito richiedeva in questo delicato momento. Sessanta giorni in cui il segretario Canzoneri passava il tempo in riunioni ufficiali e ufficiose, lasciando all’oscuro il resto del PD. Non vorremmo trincerarci dietro un laconico “l’avevamo detto!”. Il gruppo dirigente del PD sin dall’inizio ci era sembrato inadeguato, alla richiesta di cambiamento ed i fatti, nostro malgrado, ci hanno dato ragione! Ma il risultato di questi giorni ci esorta a rafforzare l’idea del cambiamento, da militanti prima e da dirigenti poi. Spiace vedere come l’immagine del PD Alcamese sia assolutamente mortificata dalla schizofrenia dei dirigenti di vecchio corso. Si rimane però ancora più allibiti osservando come assurdi giochi di potere possano essere posti in essere con tale disinvoltura. Comportamenti diametralmente opposti se si considera che oggi si dovrebbe invece tutelare e fare crescere Alcamo ed il suo partito più rappresentativo. Per fare ciò, si consiglia una congrua attività amministrativa ma soprattutto un atteggiamento responsabile di tutti. A conti fatti, in sessanta giorni, ordinaria confusione, inconcludenza e irresponsabilità politica si sommano nel comportamento del segretario Canzoneri per comporre un quadro politico che giudichiamo non ulteriormente sostenibile. Per tanti, come noi, che credono nel Partito Democratico, il PD non può essere questo! Vogliamo cambiare verso al Partito Democratico alcamese e farne uno strumento trasparente di cambiamento e libera partecipazione democratica. Abbiamo voglia di fare buona politica e non teatrini che alimentano un clima di sfiducia. Posto ciò confidiamo almeno in uno scatto di responsabilità facendo dedurre le dovute conseguenze ai responsabili di quanto sta accadendo ivi compreso il segretario cittadino”.

Una frattura che appare difficilmente sanabile: oggi si deciderà il da farsi nel corso di una riunione del partito già programmata.

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