Alcamo, Pd a rischio “colonizzazione”

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No a scelte verticistiche e a leader improvvisati a caccia di un posto al sole nel Partito Democratico di Alcamo. La presa di posizione è di quella autorevole ed arriva da uno dei pochi esponenti storici rimasti ancora all’interno del Pd alcamese, l’ex segretario cittadino Vincenzo Cusumano (nella foto), oggi esponente dell’assemblea regionale del partito stesso. Chiaro il segnale lanciati alle possibili new entry, come quella di Gaspare Noto, ritornato dopo un “esilio” all’Mpa, e del gruppo di Area Democratica che ha già espresso interesse per il progetto dei Democratici. In realtà il rischio è che il Pd di Alcamo possa essere “colonizzato” proprio da altri esponenti politici provenienti da altre formazioni politiche, agevolati dall’uscita di scena dai democratici dei due uomini storici di riferimento, l’ex sindaco Giacomo Scale e l’ex senatore Nino Papania. “Se qualcuno pensa di trovarsi di fronte un’autostrada aderendo al Pd alcamese si sbaglia di grosso – sostiene Cusumano – perché qui ci sono moltissime risorse da potere spendere per la guida del partito”. A chi insinua che queste barricate possano essere il preludio per un possibile ritorna da segretario dello stesso Cusumano arriva la secca smentita dal diretto interessato: “Posso garantir sin da ora che non c’è minimamente questa ipotesi in ballo – replica –. Io vedo di buon occhio i giovani e nel Pd ce ne sono tanti che possono ricoprire i ruoli apicali per la guida del partito”. Cusumano chiarisce di essere intenzionato a fare le barricate pur di non vedere qualche ipotetico ribaltone alla guida dei Democratici alcamesi. Proprio per questo detta la linea che vorrebbe fosse adottata: “Ben vengano i nuovi ingressi purchè si riconoscano nei valori e negli ideali del centrosinistra – sostiene l’esponente dell’assemblea regionale del partito – ma credo che queste adesioni debbano essere discusse democraticamente all’interno del partito. La richiesta di adesione di Gaspare Noto ad esempio non è stata minimamente discussa ad Alcamo ma imposta dalla segreteria provinciale e questa metolodogia non è accettabile oggi. Le decisione verticistiche sono roba di 20 anni fa e non è accettabile che oggi si verifichino ancora. Questa proposta di adesione deve essere discussa, e lo sarà, dagli organi democratici e dall’assemblea allargata del Pd di Alcamo, e mi sto riferendo al direttivo. Altri metodi sono inaccettabili”. Oggi il Pd alcamese è effettivamente a serio rischio dopo gli addii eccellenti di Papania e Scala che hanno avuto forti ripercussioni anche sulle rappresentanze istituzionali: il gruppo consiliare si è ridotto da ben 7 rappresentanti del 2012 ad appena uno, il presidente del consiglio Giuseppe Scibilia