Alcamo-Ospedale, cardiologia verso la chiusura? L’Asp smentisce

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Un altro duro colpo all’assistenza sanitaria ad Alcamo. Lo ha inferto l’Asp con un provvedimento che scatterà il prossimo primo giugno con l’accorpamento dell’unità operativa semplice di cardiologia dell’ospedale San Vito e Santo Spirito con il reparto di medicina. Ufficialmente il provvedimento è stato preso per consentire al personale sanitario di potere godere delle ferie, ma in verità tutto sembra andare nella direzione di trasferire importanti ed essenziali servizi, capaci di salvare una vita umana quando tutto si gioca sul tempo. La cronaca è ricca di episodi che testimoniano il grado di professionalità raggiunto dal personale della cardiologia che ha salvato diverse vite umane. Di persone colte da infarto che non sarebbero arrivate vive negli ospedali di Trapani o Palermo. La campagna di ridimensionamento e riduzione dei servizi dell’ospedale di Alcamo è avvalorata anche da fatto che un cardiologo è stato trasferito, da alcuni giorni, all’ospedale di Pantelleria sguarnendo ulteriormente la cardiologia ad Alcamo, uno dei fiori all’occhiello nel panorama dell’assistenza sanitaria in provincia di Trapani. I posti letto passano da sei a quattro. Difficoltà dunque per garantire i servizi con i medici che rischiano quelle che sono diventate denunce facili per presunti casi di mala sanità. Tempi biblici per una visita in ospedale e pertanto decine di persone si rivolgono ai cardiologi privati pagando mediamente 100 euro per una visita.  Allo stato attuale l’organico è composto di 5 medici e sette infermieri. In pratica due sanitari per i vari turni con reparto sguarnito se è necessario accompagnare un paziente fuori Alcamo. La cardiologia ad Alcamo in un anno ha effettuato 310 ricoveri. Ha assicurato la presenza di un sanitario nei 189 trasferimenti di altrettanti infartuati. Ha assicurato 1.687 consulenze. Numeri che la dicono lunga sull’efficienza di un servizio medico importantissimo quale è quello della cardiologia. Continua la lunga agonia dell’ospedale di Alcamo iniziata già da qualche anno tra l’indifferenza generale. In passato sono state indette decine di riunioni straordinarie del consiglio comunale, aperto a tutti, ma di fatto disertate. Pochi i partecipanti a fiaccolate e cortei per salvare l’ospedale. Nonostante gli appelli è mancata la mobilitazione generale perché solo facendo sentire forte la voce di tutti si poteva smuovere la politica regionale. Un generale senza soldati non può fare la guerra, la missione a Palermo solo di qualche esponente politico non poteva sortire quindi , per come è successo, alcun risultato. Ma poi sotto campagne elettorali tutti diventano i paladini della salute degli alcamesi. Ora un ulteriore colpo di grazia allo storico San Vito e Santo Spirito di Alcamo con il ridimensionamento della cardiologia. E mentre l’assessore alla Sanità strombazzava ai quattro venti l’assunzione di 5 mila persone per coprire i vuoti d’organico, ora tutto rinviato sine die, mentre le strutture funzionanti, è il caso della cardiologia di Alcamo muoiono lentamente. Carenza di personale, di attrezzature, medicine, chiusura di reparti, di punti nascita etc sono la fotografia dello sfascio sanitario in Sicilia dove molte persone per garantirsi cure più adeguate imboccano una strada che è quella che conduce agli aeroporti per farsi curare fuori dalla Sicilia.

Intanto la direzione strategica dell’Asp di Trapani tiene a precisare, in una nota: «L’Unità operativa semplice di cardiologia del presidio ospedaliero di Alcamo non è stata chiusa, né sarà soppressa. Nessun provvedimento della Direzione Strategica Aziendale il 28 aprile scorso ha infatti soppresso la Cardiologia del P.O. di Alcamo. Vi è la proposta del Direttore medico del presidio – prosegue la nota – di accorpare le degenze ordinarie con la Medicina solo per il periodo estivo, considerata la carenza organica di personale di comparto e per permettere al personale di usufruire delle ferie estive. Detta carenza di personale è provvisoria, in attesa delle assunzioni che l’azienda sta mettendo in atto. Non viene “dislocato” alcun cardiologo dal reparto di Alcamo a quello di Pantelleria, ma ciò rientra nella normale avvicendamento del personale medico dell’intera A.S.P. che, settimanalmente, a turno da tempo presta servizio a Pantelleria per garantire le urgenze, cosa che già in passato hanno garantito i Cardiologi dell’ospedale di Alcamo. Si precisa altresì che anche altri dirigenti medici, di altre discipline sia degli altri Presidi ospedalieri che del Presidio Ospedaliero di Alcamo; infatti anche quelli di Chirurgia, Ginecologia, Radiologia, Anestesia, Pediatria, Pronto Soccorso hanno effettuano ed effettuano questo avvicendamento».