Alcamo. Operazione Freezer, presentano appello i quattro condannati

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La scadenza per presentare appello alla sentenza di primo grado scadeva giovedì della scorsa settimana. Gli avvocati dei quattro alcamesi, condannati, nel marzo scorso per l’operazione antimafia “Freezer”, hanno rispettato la scadenza e presentato appello. Ora la Corte d’Assise di Palermo dovrà fissare la data di inizio del nuovo processo. In primo grado pene per complessivi 21 anni di reclusione vennero inflitti dal gup della Dda di Palermo a quattro dei cinque imputati, uno venne assolto. Erano stati arrestati nel febbraio 2016 nell’operazione antimafia “Freezer”, che interessò i territori di Alcamo e Castellammare del Golfo.  Tre degli imputati sono stati scagionati dall’accusa di estorsione e condannati solo per l’associazione mafiosa. La pena più alta venne inflitta dal gup  Filippo Lo Presti ad Ignazio Melodia, condannato a 6 anni e 4 mesi per mafia ed estorsioni. I pubblici ministeri Carlo Manzella e Maurizio Agnello, avevano chiesto la condanna a 14 anni. Il solo ad essere stato assolto fu Salvatore Giacalone, detto “u professuri”. La richiesta di pena era stata di dieci anni. Tutti e cinque sono stati processati col rito abbreviato. Gli altri tre imputati vennero condannati per mafia e prosciolti dall’accusa di estorsione. Si tratta di Filippo Cracchiolo, difeso dagli avvocati Saro Lauria e Roberto Tricoli. Dovrà scontare 4 anni e otto mesi. La richiesta era stata di otto anni. Secondo l’avvocato Saro Lauria Cracchiolo non sapeva il contenuto delle conversazioni fatte all’interno del frigorifero del suo negozio di frutta e verdura. Solo per mafia venne condannato il camionista incensurato Giuseppe Di Giovanni, difeso dall’avvocato Claudio Gallina Montana. Pena inflitta 4 anni e otto mesi. La richiesta per Di Giovanni era stata di dieci anni. Sei anni vennero comminati ad Antonino Stella, originario di Marsala, ma residente ad Alcamo. La richiesta dei pm era stata di otto anni. Il gup ha stabilito il riconoscimento del pagamento dei danni a favore delle parti civili, tra le quali i comuni di Alcamo e Castellammare. Ora in appello i difensori cercheranno di ribaltare la sentenza di primo grado. E’ in corso, invece al tribunale di Trapani il processo col rito ordinario per il castellammarese Vito Turriciano, in carcere per una condanna a 12 anni per l’operazione “Cemento del Golfo” e per altri cinque imputati a piede libero.