Una “sorpresa” amara da 300 mila euro per il Comune di Alcamo. E’ questa la cifra scoperta dalla Direzione 2 “Affari generali e Risorse umane” in una recente ricognizione dei debiti a carico dell’ente. Soldi che sarebbero il frutto di ben 8 anni di mancato pagamento da parte del Comune all’Asp di Trapani per l’effettuazione delle visite mediche obbligatorie al personale in servizio. Una vicenda i cui contorni si devono ancora del tutto chiarire, specie sul fronte delle possibili responsabilità di funzionari o dirigenti del Comune, ma su un aspetto il sindaco Domenico Surdi pare non abbia dubbi: “Questa cifra è sicuramente da pagare – sottolinea – perché dovuta. Faremo una verifica per quantificare le somme da liquidare. Non sappiamo ancora se ciò comporterà dei debiti fuori bilancio, se così fosse faremo le dovute segnalazioni alla Corte dei conti”. Un “contenzioso” che avrebbe avuto inizio nel 2010, quando l’Asp scrive al Comune per chiedere il pagamento delle visite mediche effettuate ai dipendenti. Il segretario generale del Comune dell’epoca, Cristofaro Ricupati, si pronunciò in merito sostenendo che le visite fiscali sul personale dipendente delle pubbliche amministrazioni rientrano tra i compiti istituzionali del servizio sanitario nazionale e che i relativi oneri erano a carico delle aziende sanitarie. Orientamento che si basava oltretutto su un ben preciso decreto legislativo che però venne superato da una sentenza della Corte costituzionale che al contrario sostenne che le visite non rientravano tra i Lea, i livelli di assistenza essenziali. Ergo, i Comuni dovevano pagare le Asp del territorio. Ne nacque addirittura un contenzioso a livello nazionale che venne appianato solo dopo la decisione dello Stato di ripartire ai Comuni i costi relativi alle spese per le visite mediche dei dipendenti. Soldi che quindi il Comune di Alcamo ha regolarmente incassato, attraverso i trasferimenti, ma che non impegnò sicuramente per pagare questo servizio. Su tale questione il dirigente ad interim della Direzione 2 del Comune, Vito Bonanno, non si esprime: “No comment, stiamo ancora verificando”. Di poche parole anche il segretario generale dell’epoca chiamato in ballo: “Non voglio replicare – rilancia Ricupati -, dico solo che ho fatto esclusivamente gli interessi del Comune”. Cosa accadrà adesso sarà tutto da verificare e boatos sostengono che dal Comune è già pronta la lettera per informare di quanto accaduto ai magistrati contabili. Di sicuro in ballo non ci sarà solo il nome di Ricupati: sarà da chiarire cosa in questi anni è stato fatto in merito dai dirigenti del Personale e delle Finanze che evidentemente sapevano di questa controversia. Anche perché l’Asp, nonostante il primo diniego del Comune di Alcamo, ha continuato regolarmente a fatturare queste spese per le visite mediche per il personale del municipio. “Voglio anzitutto evidenziare che non ci sarà alcun buco in bilancio – replica il primo cittadino –, si sta verificando il recupero dello stanziamento nella manovra finanziaria. Che fine hanno fatto quei soldi che lo Stato stanziava al Comune per coprire queste spese sanitarie? Non lo posso sapere ma ciò che è certo è che non erano soldi con destinazione vincolata. Resta comunque a mio avviso grave quanto accaduto”.
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