Alcamo: omicidio Monacò, forti sospetti sull’ex convivente

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ALCAMO – Sotto torchio per ore: sempre più sospetti degli inquirenti si stanno concentrando su una donna in relazione all’omicidio di Pietro Monacò, l’imbianchino in pensione di 69 anni trovato morto la mattina del 25 marzo scorso nella sua abitazione di Alcamo marina. Come già trapelato sin dalle prime battute dell’indagine il commissariato di polizia di Alcamo pare abbia focalizzato la sua attenzione sulla sua ex convivente, con cui l’uomo più volte è stato visto avere dei forti alterchi da diversi testimoni. La donna è stata interrogata per diverse ore in commissariato ma subito dopo rilasciata: su di lei al momento infatti ci sono solo dei forti sospetti ma nulla ancora di accertato. In sostanza non ci sono ancora prove schiaccianti. L’ex convivente comunque non è stata la sola ad essere ascoltata a lungo dalla polizia: anche altre persone, ritenute vicine alla vittima, sono state ascoltate più volte in questi giorni di frenetiche indagini. In questo momento le ricerche sono comunque ad un punto morto: si aspetta il risultato delle analisi di laboratorio di tutti i reperti raccolti dalla Scientifica sul luogo del delitto. Gli inquirenti sperano che da qui possano venire fuori importanti indizi se non addirittura prove: moltissimi gli oggetti che sono da analizzare per cui i tempi si stanno allungando. Si spera di potere trovare tracce ematiche o biologiche dell’assassino e che possano provare la presenza di qualcun altro dentro quella casa. Solo da qui potrà esserci una concreta svolta delle indagini. A dire il vero quasi sin da subito l’inchiesta si è concentrata proprio sulla burrascosa “vita sentimentale” di Monacò. Il riferimento non è solo all’ex convivente ma anche all’ex moglie con cui comunque da tempo i rapporti si erano interrotti. Anche quest’ultima è stata ascoltato dagli inquirenti per lungo tempo ma sembra che oramai da anni non avesse più contatti con Monacò, ecco perché i sospetti si sono allontanati da lei. L’indagine si muove sicuramente fra mille difficoltà, prima fra tutte il fatto che non ci sia alcun testimone. Gli unici due vicini di casa, entrambi ascoltati dal commissariato, hanno sostenuto di non avere sentito provenire alcun rumore dall’abitazione di Monacò. Ipotesi più che plausibile dal momento che la casa è abbastanza isolata e i due vicini di casa non sono confinanti con le mura. Già sin dalle prime ore dell’omicidio la polizia ha accantonato l’iniziale ipotesi di una rapina finita male. Vero è che la casa è stata trovata letteralmente a soqquadro ma ci sono molti elementi che non quadrano: come ha fatto un ipotetico ladro ad intrufolarsi in casa senza dovere forzare né porte né finestre esterne? E poi sarebbe stato così sprovveduto da tentare il colpo a mani nude? Il delitto è avvenuto in un appartamentino nel cuore di una stradina della zona Aleccia nei prezzi del lido windsurf.

 

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