Alcamo, nuovo ospedale: tutto ancora è in alto mare

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Quindici milioni di euro sembrano già incassati. È una parte della somma per la realizzazione ad Alcamo di un presidio polifunzionale, così si chiama, che oltre alle funzioni ospedaliere tipiche comprenderà anche il trasferimento in un’unica struttura di tutti i servizi sanitari e amministrativi territoriali che eroga l’Asp. La speranza di tutti è che si possa realizzare per migliorare e rendere più efficiente l’assistenza sanitaria. Ma la realtà è ben diversa. Partiamo per gradi cercando di fare chiarezza e non cadere in facili strumentalizzazioni politiche. Nel Piano poliennale di finanziamenti per l’ammodernamento del patrimonio sanitario regionale, ex legge 20 n.67/88, alla Sicilia spettano 400 milioni di euro. Il progetto venne predisposto dall’allora assessore Massimo Russo. Ebbene ancora non è stato firmato il decreto da parte dello Stato per concedere i suddetti fondi, che l’assessore Baldo Gucciardi, assicura che ciò accadrà al più presto. Quindi i 15 milioni sono allo stato attuale sulla carta. Con lo stesso Massimo Russo, durante un vertice ad Alcamo con l’ex sindaco Giacomo Scala, l’ex senatore Nino Papania e l’allora presidente della Provincia Mimmo Turamo, si stabilì che la Provincia avrebbe acquistato per 6 milioni l’attuale ospedale per trasformarlo in istituto scolastico e destinare tale somma per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero. Ora la Provincia non c’è più e tale accordo verbale è caduto nel dimenticatoio. Ma come si evince da un verbale dell’Asp dell’ottobre 2013, protocollo n. 5054, per portare a compimento il progetto per Alcamo “si prevede – è scritto- il costo complessivo per la realizzazione dell’opera in 43 milioni”. Insomma se tutto andasse bene – arrivo non si sa quando dei 15 milioni più 6 della vendita, molto difficile, del San Vito e Santo Spirito – sarebbero necessari altri 20 milioni da trovare non si sa dove. Forse con un progetto di finanza che coinvolge i privati e due anni fa una grossa impresa di Genova si era dichiarata disponibile ad intervenire in aiuto. Che fine abbia fatto anche questa dichiarazione non si sa anche perché nel frattempo la pratica si è arenata. Altro problema importante: il consiglio comunale dovrebbe adottare la delibera per reiterare i vincoli nell’area di contrada San Gaetano, da anni scaduta. Senza terreno è ovvio non si può realizzare l’immobile. Né di ciò ha fatto qualcosa l’ex amministrazione Bonventre, che ha strombazzato ai quattro venti l’impegno per costruire il presidio polifunzionale. Ma senza la disponibilità dell’area e senza soldi cosa si può realizzare? Una ventina di anni fa venne presentato il progetto, redatto dagli architetti Trimarchi e Artale, per costruire il nuovo ospedale. L’allora assessore regionale Pietro Pizzo firmò una prima tranche di finanziamento di 15 miliardi delle vecchie lire. Tutto si arenò. I fondi vennero divisi agli ospedali di Alcamo, Mazara e Pantelleria per lavori di manutenzione. Succederà la stessa cosa se e quando arriveranno i 15 milioni di euro? Certo sarebbe bellissimo se Alcamo potesse disporre in un futuro prossimo del nuovo ospedale, ma pare che tale traguardo sia ancora lontano anni luce.