Alcamo-Nuova rete ospedaliera, sarà potenziato il pronto soccorso e riaperta l’Ortopedia

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Esprimono soddisfazione i sindacati per le assunzioni, qualche migliaio, che verranno ma non si sa in quanto tempo. Esprimono soddisfazione i manager delle Asp per la presentazione della nuova rete ospedaliera siciliana, anche se da Roma gli uffici del ministero della Salute si affrettano a far sapere che non hanno ancora ricevuto alcun carteggio. A Roma dovranno verificare se è stato rispettato il decreto Balduzzi che stabiliste precisi paletti economici. Fino ad allora nessuno può prevedere se i concorsi e le stabilizzazioni dei precari, collegati al Piano, saranno sbloccati. Il Piano della rete ospedaliera dovrà affrontare, dopo il via libera da Roma, vari passaggi: commissioni, giunta regionale tec. Prima di tagliare il traguardo della definitiva approvazione. La predisposizione del nuovo Piano speriamo che non sia rivolta agli effetti elettorali delle regionali. Appena uscito dal vertice con l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi, il manager dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, ha sottolineato come gli ospedali di Marsala, Alcamo, Castelvetrano e Mazara invece di subire tagli vengono premiati. L’assessore Gucciardi ha anche sottolineato: “che il piano tiene conto di migliaia di sbarchi di migranti che stressano il sistema”. E poi aggiunge “che questo nuovo piano «nasce non dall’esigenza di risparmiare o tagliare risorse ma da quella di assicurare ai cittadini una tempestiva assistenza ovunque si trovino”. Per Mimmo Milazzo e Gigi Caracausi della Cisl «il prossimo passo però sono le assunzioni. Auspichiamo che i successivi passaggi politico–istituzionali abbiano luogo rapidamente per poterle sbloccare». Il Cimo, con il vicesegretario Angelo Collodoro, dubita che «molte cose contenute nel piano siano sostenibili in base al decreto Balduzzi”. “L’assessore – dice Collodoro – ha illustrato un’impalcatura, una cornice. Ma sta finalmente prendendo atto, con grande ritardo, che la visione ospedalocentrica è fallimentare». E il sindacato degli infermieri, il Nursind guidato da Francesco Frittitta, teme nuovi ritardi sulle assunzioni: «Tutte le graduatorie sono state prorogate fino al 31 dicembre 2017 e solo nel 2018 si potranno effettuare le immissioni a tempo indeterminato». Intanto nelle redazioni fioccano i comunicati stampa con gli immancabili ringraziamenti, come se il diritto alla buona assistenza sanitaria non fosse un atto dovuto. Fioccano i comunicati dell’Asp che prima di essere pubblicati andrebbero bene interpretati, mentre invece oggi, purtroppo, molti mass media vanno avanti col copia ed incolla. Ma torniamo sull’ospedale di Alcamo, che stando al comunicato di ieri dell’Asp di Trapani, sembra avere un mare di reparti, mentre invece come è noto per nascere, per esempio, occorre come minimo spostarsi a Partinico. Entriamo nel dettaglio del San Vito e Santo Spirito.  Reparti esistenti: chirurgia generale, medicina, psichiatria, cardiologia, lungodegenza, radiologia, pronto soccorso che verrà potenziato se viene approvata la riforma. E ancora si legge nella nota dell’Asp per quanto riguarda l’ospedale di Alcamo: patologia clinica che tradotto significa laboratorio di analisi esistente. In funzione il laboratorio di ortopedia e traumatologia, che diventerà unità operativa complessa con la creazione del reparto, sorprendentemente soppresso alcuni anni fa nonostante funzionasse bene. E poi troviamo ancora anestesia e rianimazione. Nel comunicato ad una lettura superficiale sembrerebbe che all’ospedale di Alcamo funzioni il reparto di rianimazione. Non è così perché la per la rianimazione occorrono tutta una serie di chirurgie collaterali. Al San Vito e Santo Spirito c’è, e non potrebbe essere diversamente, un servizio di anestesia indispensabile per gli interventi chirurgici così come il servizio di rianimazione che dopo l’intervento di emergenza e stabilizzato l’ammalato, comporta il trasferimento ci sono le strutture adeguate. Insomma Alcamo con la nuova rete ospedaliera dovrebbe avere il potenziamento del Pronto soccorso e la riapertura dell’ortopedia. Intanto resta sempre di attualità la carenza di personale con problemi quotidiani, che affrontano con tanta abnegazione gli operatori sanitari. Tutto il resto sono chiacchiere.