104 precari in servizio da decenni al comune di Alcamo e il cui ennesimo rinnovo dei contratti scadrà il 31 dicembre 2020, rischiano di perdere definitivamente il posto di lavoro. Si tratta di dipendenti appartenenti alle categorie B e C e che svolgono anche mansioni, specializzandosi, per le quali manca altro personale qualificato. Fra questi, dramma nel dramma, anche una decina di coppie: marito e moglie, entrambi precari, finirebbero fuori dalle stabilizzazioni e le loro famiglie, tutto ad un tratto, si ritroverebbero a “reddito zero”. come fare ad andare avanti? Come riuscire a crescere i figli? Dove trovare un’occupazione ad età avanzata?
Intanto sulle scelte dell’amministrazione comunale guidata dal pentastellato Domenico Surdi, certificate anche da recente DUP, i sindacati hanno sollevato numerosi dubbi dopo avere interrotto le trattative. Perché mai il Comune pensa ad assumere una trentina di unità lavorative, tramite mobilità esterna, piuttosto che completare le stabilizzazioni?
“Le leggi sono leggi – tuonano UIL, Cisl e CGIL – e come tali vanno rispettate. Non si può procedere alla mobilità esterna se ci sono ancora precari da stabilizzare. Inoltre non sono necessari concorsi e selezioni per gente che da decenni svolge tali mansioni”. Dovunque si stanno effettuando le stabilizzazioni, anche all’ASP di Trapani, sic et simpliciter, senza alcun esame scritto e senza alcuna prova orale. La giunta Surdi insiste invece su queste strade nonostante i sindacati abbiano già attivati i rispettivi uffici legali.
Modalità di stabilizzazione a parte, restano il dramma e il panico per quelle dieci famiglie alcamesi, forse qualcuna di più, che si potrebbero ritrovare senza reddito e con figli a carico, senza sapere a quale Santo votarsi per sbarcare il lunario. Il tutto dopo avere svolto mansioni, negli uffici comunali, importanti ed indispensabili. Fra il personale che non dovrebbe essere stabilizzato, anche le educatrici in servizio nei due asili-nido comunali.