Alcamo Marina sommersa dai rifiuti. Inciviltà di alcuni ma errata programmazione della giunta Surdi

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L’emergenza rifiuti ad Alcamo Marina durerà almeno fino i primi giorni della prossima settimana. E’ stato infatti acclarato il disimpegno della Tekra srl e quindi da lunedì prossimo partirà l’ennesima proroga all’Energetikambiente, stavolta con quella integrazione che da almeno un decennio viene riconosciuta dal Comune, per il periodo estivo nella frazione balneare,  alla ditta che effettua il servizio di raccolta. Non si conosce ancora la durata della proroga, sulla vicenda l’assessore Vito Lombardo, ieri sera in consiglio comunale, si è dimostrato molto abbottonato. Pare che comunque Eneregtikambiente chieda 6 mesi alle precedenti condizioni più la consueta integrazione per Alcamo Marina mentre l’amministrazione comunale vorrebbe allungare l’accordo di soli tre mesi.

L’intesa, comunque, è dietro l’angolo e non potrebbe essere diversamente perché l’emergenza rifiuti nella zona di villeggiatura degli alcamesi sta anche diventando una vera emergenza igienico-sanitaria. Ai cumuli di sfalci di potatura, a sedie e materassi dismessi, a materiale di risulta si sono aggiunti grossi ammassi di organico ed RSU che, con le alte temperature, hanno riempito Alcamo Marina di puzzo nauseabondo, di insetti e di topi. Ma perché si è arrivati a tale sfacelo? Le responsabilità sono da suddividersi. Se da un lato alcune colpe sono sulle spalle dei cittadini che, piuttosto che chiamare il servizio per gli ingombranti o portare gli sfalci di potatura al CCR, preferisce per fare più in fretta ammassarli sul ciglio della strada, dall’altro lato il sindaco Surdi e la sua giunta avrebbero potuto programmare meglio la fase di passaggio da una ditta all’altra. E’ accaduto infatti che nell’attesa che la Tekra, la ditta salernitana che adesso si è definitivamente tirata indietro, subentrasse dal primo luglio all’Energetikambiente, l’amministrazione comunale, chissà per quale motivo, ha preferito dimenticare che migliaia di alcamesi, dal mese di giugno e da circa mezzo secolo, si trasferiscono ad Alcamo Marina e quindi producono rifiuti. Insomma i villeggianti non avrebbero potuto “mangiare” la loro spazzatura fino al primo di luglio ma il sindaco Surdi e l’assessore Lombardo non hanno deliberato l’integrazione per il lavoro straordinario. Morale della favola, gli operatori ecologici hanno continuato a raccogliere soltanto i rifiuti prodotti da quel centinaio di famiglie residenti ad Alcamo Marina per tutto l’arco dell’anno.

Adesso con il ritiro della Tekra e con una situazione che sta degenerando, non c’è più il tempo per attivare l’ATI guidata dalla ditta Mirto che si era posizionata al secondo posto nell’appalto-ponte di sei mesi. Il peggio potrà essere evitato soltanto con l’ennesima proroga che potrebbe pur essere anomala, come dice qualcuno, ma che adesso è l’unica strada percorribile dall’amministrazione comunale per evitare, avendo toppato in materia di programmazione, che la già pessima situazione possa ulteriormente aggravarsi.