Alcamo Marina-La nuova frana fa emergere forse nuovi abusi edilizi

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La matassa si ingarbuglia sempre più invece di arrivate a soluzione dopo sette anni. Per le parti lese si allungano ulteriormente i tempi, già biblici, per ottenere giustizia. Un nuove capitolo della storia infinita della frana ad Alcamo Marina  nella “Collina del disonore” è stato scritto ieri in tribunale. Un nuovo capitolo dove non si intravvede all’orizzonte la parola fine con l’eventuale condanna di coloro i quali hanno la responsabilità oggettiva di avere contribuito al maxi smottamento, Comune di Alcamo compreso, e col giusto risarcimento alle parti lese, che sono i proprietari dei villini a valle della Collina del disonore, che dal 2009 non possono utilizzare le abitazioni, costruite in regola. Ieri di difensori delle parti lese hanno detto al giudice che per loro si poteva andare a sentenza. Ma ecco il colpo di scena. Gli avvocati dei due proprietari  con abitazioni sulla collina hanno prodotto nuove documentazioni alla luce di quanto successo per le abbondanti piogge di domenica 22 gennaio. Sarebbe  venuta alla luce una conduttura per il deflusso delle acque, che non avrebbe realizzato il Comune. E anche alcuni rivoli che farebbero pensare ad una falda acquifera. Forse il terreno ha fatto da spugna e ora trasuda d’acqua. Tanto che il giudice si è riservato di disporre  nuovi accertamenti. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 21 marzo per la decisione. Numeroso il collegio difensivo e dei periti.  Il Comune, per questa vicenda risalente al febbraio 2009, è stato denunciato dalle parti lese per i mancati controlli sul territorio, che hanno favorito l’abusivismo edilizio, che ha irrimediabilmente deturpato uno degli angoli più belli del Golfo di Castellammare. Lo stesso Piano regolatore, quando è stato approvato prevedeva, il risanamento di Alcamo Marina, mai avviato. Il Comune di Alcamo è difeso dall’avvocato Marco Siragusa. Sulla stessa collina, quando il terreno non era stato ancora stuprato, pare che scorresse un torrente. Così come un torrente che si chiamava Alcamo Marina, scomparso da decenni, scorreva in prossimità dell’ex fermata del treno. L’abusivismo selvaggio, l’occupazione delle aree per realizzare mini e mega ville, avrebbe fatto scomparire molti torrenti e ciò si paga in termini di devastazioni in caso di violenti nubifragi. Come sarebbe accaduto lungo la Collina del disonore, che si trova a monte della linea ferrata in direzione Tonnara. Ora si attendono le nuove decisioni del giudice alla luce di quanto è emerso a causa del forte temporale di dieci giorni fa che ha creato nuovi smottamenti e fatto venire alla luce probabili nuove manomissioni sul costone della Collina del disonore, problema che ogni giorno si complica sempre più mentre le parti lese continuano a chiedere una giustizia che non arriva.