Alcamo-Messa in sicurezza del Castello di Calatubo coi fondi Fai: si parte

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Vedono finalmente la luce i lavori al Castello di Calatubo finanziati dal Fai, il fondo ambiente italiano. Si tratta di una prima messa in sicurezza del Castello, relativamente all’area del primo ingresso e della chiesetta. Il tutto chiaramente ponderato sulla base dell’esigua risorsa economica a disposizione, appena 30 mila euro. Soldi che sono stati stanziati per effetto del terzo posto raggiunto nella speciale classifica de “I luoghi del Fai” tra tutti i siti culturali italiani più votati, nel corso della campagna del 2015. Il progetto predisposto dai tecnici comunali, è desunto da quello complessivo del 2010 redatto in collaborazione con la Soprintendenza di Trapani, e consiste essenzialmente nella messa in sicurezza dell’area e in opere provvisionali in modo da evitare ulteriori crolli. Questi primi interventi di messa in sicurezza sono finalizzati a bloccare il degrado nell’attesa, successivamente, di un finanziamento per il progetto di restauro complessivo. Intanto il settore Servizi Tecnici ha avviato l’iter per l’assegnazione dell’appalto con la predisposizione della relativa gara. Per il Castello di Calatubo non sarà la panacea di tutti i mali ma intanto si mette in moto un primo processo che mira per l’appunto a rendere finalmente agibile quest’area e quindi un sito da offrire ai turisti. Già nelle “giornate del Fai” due anni fa il Castello in parte fu aperto al pubblico con un enorme riscontro di visite, a testimonianza dell’importanza del sito sul piano turistico-culturale. Il progetto del Comune, limitatamente alle sole 30 mila euro a disposizione, prevede per i materiali lapidei naturali il preconsolidamento dei manufatti, in corrispondenza delle porzioni maggiormente degradate, per assicurare coesione e fermare le superfici e le scaglie sollevate e non ancora distaccate, attraverso la rimozione dei depositi di polvere con l’ausilio di pennelli a setola morbida. Per quanto riguarda le strutture sulla prima corte, queste non subiranno interventi di modificazione. Le tecniche e i modi del recupero garantiranno il pieno rispetto delle fabbriche esistenti, assicurando la continuità temporale e la riconfigurazione storica dell’edificio. Quindi è stata mantenuta la staticità dell’edificio mediante l’uso delle tecniche antiche, così come sono stati mantenuti i materiali antichi presenti nelle fabbriche. In particolare le murature sono state ricucite con i conci di pietra locale lavorata, lasciata a faccia vista; per le sarciture murarie si utilizzeranno massi di pietrame. Le strutture murarie, allo stato in cui si trovano, saranno consolidate e poste in sicurezza.