Sembra ad una svolta risolutiva almeno momentanea, ma il problema va affrontato in tutta la sua complessità per evitare emergenze e proteste, scattate dopo l’impossibilità da parte di numerosi alcamesi di avere un posto dove dare degna sepoltura ad un familiare. La vicenda riguarda le emergenze sepolture tanto che allo stato attuale, in alcuni casi anche da circa due pesi, le bare giacciono nella camera mortuaria per la mancanza di loculi. L’assicurazione che probabilmente dalle prossime ore si troverà una soluzione per le bare insepolte, è stata data dal Comune all’ex consiliare comunale Ignazio Caldarella, che lo scorso 17 ottobre aveva presentato una lettera al sindaco e al segretario generale del Comune di Alcamo. Caldarella nella lettera aveva puntato la sua attenzione sul cimitero Santissimo Crocifisso e ha più volte “sollecitato, si tratta della quarta volta, l’approvazione della variante cimiteriale che consentirebbe il recupero di loculi a sepoltura immediata” ed ha chiesto “per quale motivo 30 loculi di sepoltura individuali e oggetto di avviso pubblico sono stati assegnati solo in parte”. Resta alla ribalta il problema della carenza di loculi, che per molti anni avrebbe dovuto essere superato dopo l’apertura, alcuni anni fa del Santissimo Crocifisso, la cui costruzione si protrasse per oltre 10 anni per una serie di opposizioni dei proprietari dei terreni da espropriare. Terreni coltivati ad ortaggi e in molti casi l’unico mezzo di sostentamento dei proprietari. E dove c’è la coltivazione di ortaggi c’è anche tanta acqua emersa quasi due anni fa da sotto diverse tombe dove già erano state sepolte persone. I familiari dei defunti che oggi si trovano nella camera mortuaria ora sperano di potere avere un loculo dove potere accendere un lumino o depositare dei fiori durante la commemorazione dei defunti l’uno e il due novembre. Intanto i camposanti sono già affollati ad Alcamo per le grandi pulizie di case cimiteriali e tombe private