Alcamo-Libro di poesie di Cicciu Ferrara “u curiaru”

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La  sua bottega di artigiano si trovava nella via Santissimo Salvatore. Qui lavorava  Ciccu Ferrara “u curiaru”, figlio di contadini, ma che preferì aprire un negozio dove gli stessi agricoltori acquistavano scarpe, gambali, cinte, armigi per cavalli e muli e tanti altri utensili, che sapientemente realizzava anche “u curiari”. Una bottega dove si fermavano in tanti a discutere dei problemi familiari, con “u curiari” sempre pronto ad aiutare le persone. Dei problemi della città e della politica in genere.  “U curiari” era Francesco Ferrara, signore d’altri tempi come erano tanti artigiani, una razza ormai purtroppo scomparsa.  Francesco Ferrara, nato ad Alcamo nel 1912 e deceduto 15 anni fa, aveva interessi a 360 gradi.  Politica e tanto altro ma al primo posto la famiglia. Ha avuto tre figli tutti affermati professionisti, fatti studiare con grandi sacrifici. I figli Nino, Natalino e Mario Ferrara hanno voluto ricordarlo facendo pubblicare dopo averle raccolte in un libro, le poesie di “U curiaru”. Cinque i capitoli: la famiglia e i suoi  affetti, il passato, dedicate agli amici, il quartiere e gli amici. Si tratta di poesie, che raggiungono alti momenti di liricità dove scorrendole emergono scatti di vita quotidiana. Una vita semplice ma con tanti interessi anche politici per il suo legame con sindacati dei lavoratori, in particolare con quelli degli agricoltori. Il libro è stato presentato ieri pomeriggio al Centro diurno degli anziani con esibizione del Gruppo folk dell’Amicizia e con la lettura di alcune poesie di Francesco Ferrara, da parte dei poeti che fanno parte del locale “Cenacolo”.  La famiglia Ferrara ha regalato una targa ricordo ad ogni poeta presente e al Grppo folk, ringraziando tutti i presenti,  il sindaco Domenico Surdi e l’assessore Nadia Saverino,  intervenuti alla cerimonia in ricordo di “u Curiaru” .