Alcamo. La scienziata Violette Impellizzeri “La donna delle stelle”, atto d’amore verso la sua città

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Ha volato per 12 mila chilometri: partenza da Santiago, capitale del Cile, per un atto d’amore verso la sua città: Alcamo. Con lei il marito, lo scienziato francese Eric Villard, il figlio Raphael Vincent di tre anni e la figlia, Eleonore, che compirà un anno il 10 agosto.  Ha scelto la città, alla quale è sempre legata,  per battezzare Eleonore. Lei è la scienziata alcamese Violette Impellizzeri, definita la “donna delle stelle”, nota in tutto il mondo e in particolare negli ambienti scientifici che scrutano l’universo per cercare di carpirne segreti. E domani mattina ad Alcamo si parleranno lingue diverse e sembrerà di assistere ad un incontro di scienziati. Benvenuti ad Alcamo dove sono arrivati per partecipare alla cerimonia del battesimo della secondogenita della scienziata alcamese Violette Impellizzeri. Il piacere di battezzare Eleonore nella chiesa di Sant’Oliva, alla cui parrocchia appartiene la stessa Violette e il papà Filippo, che con i genitori abitavano nella via Discesa Santuario a meno di duecento metri dalla chiesa di piazza Ciullo. La volontà delle scienziata di non tagliare le radici con la sua Alcamo, con i parenti e amici che vivono in città.  A benedire Eleonore il parroco Saverio Renda, che tre anni fa battezzò il fratellino Raphael Vincent. Violette ci tiene particolarmente al rito del sacramento del battesimo e che  fosse tenuto da don Saverio Renda. La cerimonia domani alle 10,15. Violette dopo il parto ha atteso circa un anno e quando ha potuto coprire quei 12 mila chilometri che separano il Cile con Alcamo, ha fissato la data del battesimo. Padrino l’ astronomo tedesco Konrad Tristram. Madrina la cugina Chiara Raspanti  che abita ad Alcamo. Violette, sposata con lo scienziato francese  Eric Villard, nel 2008 balzò agli onori della cronaca scientifica mondiale poiché, studiando e osservando le galassie, ha scoperto l’acqua più antica dell’universo, che le è valsa la pubblicazione su Nature e interviste nelle  più importanti Tv del mondo tra cui la CNN. E poi basta digitare su Google per sfogliare un album ricco di notizie sulla scienziata alcamese. Violette Impellizzeri, figlia di un insegnate di matematica lavora da diversi anni presso l’osservatorio Alma, il più grande radiotelescopio del mondo che si trova in Cile. Laurea e dottorato a Bonn, poi tre anni in Virginia. Da diversi anni fa parte del ristrettissimo gruppo internazionale di scienziati, una decina di varie parti del mondo, che  studia  le antichissime galassie, viaggiando, dalla sua postazione, nello spazio, laddove nessun altro occhio umano si è posato. Un altro cervello siciliano, in questo caso alcamese, regalato al resto mondo, poiché in Italia c’è scarsissima possibilità di affermarsi. Il suo lavoro quotidiano in questo assolato deserto del Cile consiste nell’osservazione  costante  attraverso potentissimi radiotelescopi che scrutano l’immensità dell’universo alla ricerca dei segreti del mondo, dei quali ci sono ancora miliardi di cose da scoprire. E poi lo studio delle onde gravitazionali, i buchi neri e tanto altro. In Cile a cinquemila metri di altezza e in un deserto, che si perde a vista d’occhio, ben 62 radiotelescopi, compongono una struttura scientifica, la più importante del mondo. In questo centro d’eccellenza, unico al mondo, Violette è considerata una punta di diamante. Violette, che tiene incontri e conferenze in tutto il mondo,  è sempre disponibile a parlare in videoconferenza con studenti e insegnanti alcamesi. Un anno e mezzo fa grazie all’Unitre, l’Università della terza età di Alcamo, presso l’istituto  tecnico “Caruso”  si  è tenuto un incontro con la scienziata alcamese, che ha la capacità di far comprendere  a tutti con esempi e spiegazioni quanto fino ad oggi l’astronomia ha fatto e quello che si sta studiando. Violette, la scienziata che naviga nell’universo, nell’ottobre dello scorso anno, è stata “interrogata”, in videoconferenza dal cinema Esperia,  da alunni nel corso della Settima edizione “Scienza ad Alcamo”, promossa dall’Associazione insegnamento della fisica. Da una settimana ad Alcamo si fermerà per altri sette giorni e poi il ritorno nel deserto più alto del mondo dove non piove mai e l’atmosfera rarefatta consente di osservare l’universo in maniera ottimale. Il suo sogno: “Potere un giorno lavorare in Italia” e tornare “frequentemente con la famiglia per prendere un bagno ad Alcamo Marina”.

servizio TG Alpauno informazioni