Alcamo-La banca “Don Rizzo” acquisisce la “Senatore Grammatico”

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Da oggi non esiste più la banca di credito cooperativa “Senatore Grammatico” di Paceco. E’ di fatto assorbita dalla Banca Don Rizzo di Alcamo così come era emerso ampiamente da tempo. Ieri l’assemblea dei soci dell’istituto di credito cooperativo pacecoto a stragrande maggioranza ha ratificato questo assorbimento. Da considerare che già a settembre vi era stata, in vista proprio di questa assemblea, un’intesa tra i sindacati e la stessa banca alcamese per l’assorbimento dei 32 dipendenti. Un assorbimento che però non piace per nulla all’associazione dei consumatori “Codici” che già nelle scorse settimane aveva esternato una certa preoccupazione per questa operazione. Secondo l’associazione consumatori i soci dell’oramai ex banca “Grammatico” avrebbero perso ogni diritto visto che non rientrano nel progetto di cessione del ramo d’azienda. La stessa associazione, qualche giorno fa, ha ricevuto una risposta negativa dal presidente dell’istituto di credito di Paceco che ha comunicato di non voler dare alcuna delle informazioni richieste. Sui numeri e sulle operazioni circolate nei mesi addietro, i soci che hanno manifestato il proprio “no” nella seduta di ieri vogliono vederci chiaro. “Per come riferito dagli stessi soci alla nostra associazione – si legge in una nota di Codici -, e per come letto nel bilancio 2015, ci sarebbero alcune circostanze sospette quali una svalutazione dei crediti per ben 9 milioni di euro senza alcuna motivazione, che confermano implicitamente molti sospetti sulla gestione di alcune pratiche andate in sofferenza e i cui crediti sono diventati spazzatura. Sarebbe stato più corretto consegnare ai soci una relazione su tali aspetti, piuttosto che mettere una pietra tombale su queste circostanze inquietanti”. Ad essere posto l’accento anche sul bilancio della stessa banca di Paceco: “Da una lato veniva riportato il parere positivo del Collegio dei revisori – sostiene nella nota sempre l’associazione dei consumatori – ma al pari lo stesso Collegio invitava il Cda a verificare i crediti perché ce ne erano molti di più rispetto a quelli dichiarati come inesigibili, e da lì a poco che avviene la svalutazione di 9 milioni di euro degli stessi. Domande alle quali – minaccia Codici – potrebbe cercare risposte la magistratura”. Con questa fusione la Don Rizzo disporrà di una rete con 22 filiali tra le province di Trapani e Palermo e oltre 160 dipendenti.