ALCAMO – Una storia che sembrava già scritta quella attorno all’isola pedonale di Alcamo. I commercianti del centro storico, sostenuti anche dall’associazione “Centro storico Alcamo”, hanno deciso di intraprendere le vie legali per chiedere l’annullamento del provvedimento adottato dal commissario straordinario del Comune Giovanni Arnone lo scorso 1 aprile che stabilisce la chiusura 24 ore su 24 di corso VI Aprile nel tratto che va da piazza Bagolino a piazza Ciullo. E’ stato dato incarico all’avvocato Alessandro Finazzo di presentare ricorso con richiesta di sospensiva al tribunale amministrativo regionale che a questo punto sarà chiamato a pronunciarsi sulla spinosa vicenda che ha creato forti malumori e dure contrapposizioni tra chi è favorevole e chi no invece. “I provvedimenti impugnati – evidenzia Finazzo – denotano un’arroganza amministrativa del commissario straordinario che, a soli due mesi dall’insediamento della nuova amministrazione, ha disposto senza alcun preavviso la chiusura totale del corso stretto, provocando la sua desertificazione commerciale”. Sul piano tecnico il legale sostiene invece le ragioni che sono state avanzate anche in consiglio comunale, e cioè che il piano urbano generale del traffico del 2001 e quello attuativo del 2009 non prevedono nella zona di corso VI Aprile alcuna isola pedonale, semmai una zona a traffico limitato, quindi regolata ad orari e non h24. In più si dovrebbe prevedere una corsia di circolazione delle auto. Su tale punto il commissario straordinario è già intervenuto cercando di tranquillizzare tutti: “Le verifiche sono state fatte e il provvedimento dell’isola pedonale è assolutamente legittimo – ha evidenziato -. I commercianti a mio dire sbagliano in questo lotta perchè un’isola pedonale può solo portare benefici”. Nel contempo la segreteria generale del Comune ha avviato l’istruttoria, in seguito alle richieste avanzate in consiglio, per verificare la compatibilità dell’attuazione dell’isola pedonale con gli strumenti di regolazione del traffico adottati negli anni scorsi dal civico consesso. Il segretario generale del Comune, Cristofaro Ricupati, nella doppia veste anche di responsabile dell’Anticorruzione, ha dato mandato al Settore Tecnico di effettuare i necessari riscontri. Si preannuncia però un lavoro molto lungo considerata la mole di documentazione da verificare. “I provvedimenti adottati – aggiunge l’avvocato Finazzo – devono motivare esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale attraverso la necessità di porre un limite alla circolazione veicolare”. Ad essere contestato ad Arnone anche il fatto di avere disatteso il protocollo d’intesa che la precedente amministrazione del sindaco Sebastiano Bonventre aveva sottoscritto con l’associazione “Centro Storico” e con il quale si era convenuto un percorso volto a garantire il recupero di corso VI Aprile e che qualsiasi iniziativa sarebbe stata preceduta dal confronto con i commercianti. “Evidentemente – prosegue il legale con una stoccata finale – il commissario aveva fretta di evitare che durante la campagna elettorale qualcuno potesse intestarsi questa battaglia, altrimenti non si spiegherebbe l’adozione di tali provvedimenti a due mesi dalle elezioni”.