Sempre più sul piede di guerra i commercianti e i componenti dell’associazione “Centro storico” ad Alcamo dopo la chiusura del tratto di corso VI Aprile stabilita dal commissario straordinario Giovanni Arnone per l’istituzione dell’isola pedonale. Si paventano iniziative di protesta che verranno a breve intraprese: “Proclamiamo lo stato di agitazione – si legge in una nota dell’associazione sottoscritta da esercenti e residenti della zona – riservandoci d’intraprendere le iniziative che riterremo più opportune”. Rischia di instaurarsi ad Alcamo l’ennesimo braccio di ferro tra chi è a favore dell’isola pedonale e chi invece non vorrebbe la chiusura al traffico almeno nelle condizioni in cui attualmente si trova la città. Le iniziative di protesta prendono corpo sulla base dell’esperienza di questi primi giorni di chiusura di corso VI Aprile: “”Prendiamo atto del ripetersi, a distanza di alcuni mesi, – scrivono gli esponenti dell’’associazione nella missiva – del fallimento dell’istituzione di un’isola pedonale, non validamente progettata, e del fallimento in termini di vivibilità della zona ed il contemporaneo aumento di traffico nelle principali arterie stradali dell’intero paese, oltre che la totale assenza delle istituzioni”. L’associazione “Centro storico” non si è detta a priori contro l’isola pedonale, bensì aveva proposto nei diversi tavoli convocati in Comune prima della decisione di chiudere la zona al traffico veicolare di avviare una serie di iniziative che potessero migliorare l’assetto urbano in termini di viabilità, parcheggi e servizi, in modo da rendere il centro storico attraente. Solo se si fossero realizzate queste premesse allora, secondo esercenti e residenti facenti parte dell’associazione, avrebbe avuto un senso la chiusura del cosiddetto “corso stretto”. Il commissario Arnone, invece, dopo avere ascoltato le diverse esigenze del mondo dell’associazionismo e dei residenti ha ritenuto opportuno chiudere subito il tratto di corso che va da piazza Bagolino a piazza Ciullo istituendo l’isola pedonale 24 ore su 24 7 giorni su 7. La comunicazione di questo stato di agitazione è stata inviata non solo al Comune ma anche alla prefettura di Trapani. L’impressione è che il malcontento si possa manifestare in qualche azione di protesta forte, come accaduto nel febbraio dello scorso anno quando si cominciò a parlare di isola pedonale 24 ore su 24 ed i commercianti per tutta risposta misero dei manifesti a lutto nei propri negozi per esternare il loro malcontento.