Alcamo-Incendio municipio, al vaglio altre immagini di videosorveglianza

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Questa mattina i carabinieri hanno acquisito nuove immagini della videosorveglianza in dotazione a diversi esercizi commerciali per cercare di ricostruire la dinamica dell’inquietante episodio accaduto all’alba di ieri ad Alcamo dove è stato dato alle fiamme il portone d’ingresso in legno del municipio centrale in piazza Ciullo e disseminate alcune bombe molotov sino in piazza della Repubblica. Le immagini a circuito chiuso sono state richieste direttamente a diversi esercizi commerciali disseminati in zona con l’intento di individuare con precisione il percorso fatto dai due giovani incappucciati autori del raid, nella speranza soprattutto che magari vengano individuati a bordo di qualche mezzo la cui lettura della targa potrebbe indirizzare gli inquirenti verso una ben precisa pista. Al momento c’è un solo testimone, un dipendente dell’Aimeri Ambiente, la società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti in città, già ascoltato dai carabinieri. Non ha saputo fornire indicazioni importanti sui connotati somatici, perché era a distanza e oltretutto entrambi i fuggitivi avevano dei cappucci, ma ha confermato di essere stato minacciato. Ad essere ascoltato dai carabinieri anche il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Scibilia: “Non credo si tratti di un messaggio intimidatorio indirizzato al Comune – ha evidenziato -, penso piuttosto che possa trattarsi del gesto di qualche balordo”. Molto più prudente il commissario del Comune, Giovanni Arnone: “Attendiamo l’esito delle indagini – aggiunge – per capire anzitutto la matrice dell’episodio, se da attribuire ad un gesto indirizzato al Comune oppure no. Una cosa è certa: rispetto al percorso di legalità tracciato da questa amministrazione non faremo un solo passo indietro”. Al momento gli investigatori non tralasciano alcuna ipotesi ma molti elementi stanno portando dritto verso la pista di un episodio da leggere non come possibile messaggio della criminalità organizzata ma come gesto isolato. Ovviamente resta tutto da decifrare l’episodio e il contesto in cui è maturato. Dal giugno scorso il Comune è guidato da un commissario ad acta inviato dalla Regione che ha preso il posto del dimissionario sindaco Sebastiano Bonventre. In questi ultimi anni l’ente ha navigato in grosse difficoltà economiche e negli ultimi mesi il commissario ha voluto e dovuto stringere ulteriormente il cordone della borsa decurtando diverse spese per riuscire a centrare il rispetto del patto di stabilità, fattore che permette al municipio di non subire tagli nei trasferimenti ed altre limitazioni di spesa. Questo però ha comportato anche dei dolorosi tagli, persino nell’ambito dei servizi sociali. Tale gesto eclatante resta da capire se è ascrivibile magari alla disperazione di qualcuno che si è visto chiudere la porta in faccia dal Comune per una richiesta di contributo oppure se ci può essere qualcos’altro.