Alcamo-Attentati contro il Comune, la storia di tanti misteri

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Le indagini sono a 360 gradi. Le immagini della videosorveglianza e qualche testimonianza potrebbero contribuire a dare un nome e un volto agli incendiari che hanno lanciato bottiglie incendiarie contro il portone del Municipio di Alcamo e lasciate due bottiglie con le micce accese davanti ad una cabina telefonica di piazza Repubblica, spente prima che potessero arrecare danni. Non è la prima volta che il Comune di Alcamo e dirigenti ad alto livello subiscono intimidazioni col fuoco, tipiche della mafia. Fino ad oggi gli attentatori  sono riusciti a farla franca ed ormai le azioni sono entrate nella casistica dei misteri di Alcamo. Quattordici anni fa un gravissimo attentato distrusse palcoscenico e quasi l’intera sala del teatro Euro. Il teatro solo per un puro caso non venne interamente distrutto. Infatti alcuni bidoni contenenti 20 litri di liquido, lasciati nella sala,  non vennero raggiunti dalle fiamme. Qualche mese prima, sempre con la tecnica incendiari, vennero quasi rase al suolo due case di villeggiatura di altrettanti dirigenti dell’Ufficio tecnico. Anche questo è un mistero. Così come resta irrisolto il caso della distruzione di alcuni locali della via Tenente Manno che allora ospitavano la Promozione economica. In questo caso vennero utilizzate bombole di gas. Attentati intimidatori di chiaro stampo mafioso. Ma quello di ieri mattina ha le caratteristiche di un attentato atipico consumato in piazza Ciullo, dove fino a qualche ora prima c’era l’invasione di giovani ubriachi o meno per la movida selvaggia con la musica sparata all’esterno ad altissimo volume. Con lo spaccio di stupefacenti. Con la possibilità quasi sicura di farla franca perché i controlli degli uomini in divisa o in borghese sono inesistenti. Perché agire alle sei di mattina quando la Piazza Ciullo inizia ad animarsi con la riapertura dei bar? Si è trattato di una bravata o l’azione nasconde qualcosa di più grave. A dare l’allarme è stato l’impiegato di un bar che stava lavorando all’esterno. Gli attentatori, con il volto travisato da sciarpe hanno incrociato un operaio dell’Aimeri minacciandolo. Hanno dunque corso rischi alle sei di mattina ben sapendo anche che la zona è coperta da telecamere. Una bravata o una sfida alle Istituzioni? Un messaggio diretto a chi. Un fatto è certo le bottiglie incendiarie, si è trattato di quelle che contengono birra, hanno allarmato la cittadinanza. Turbato le coscienze in un momento in cui si alza il sipario sulle festività natalizie. Ora si attendono risposte sperando che le molotov di ieri mattina non vadano ad aggiungersi ai misteri di Alcamo, una città in cui spesso le vendette o i messaggi intimidatori arrivano con attentati incendiari eclatanti.