Alcamo-Imu e Tasi, i consiglieri presentano la riduzione

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ALCAMO – Gran parte dei consiglieri comunali di Alcamo si mobilitano per chiedere la riduzione di Imu e Tasi per l’anno in corso. E’ stata presentata una proposta di delibera dai gruppi consiliari di Abc, Ucd, Nuova Presenza, Sicilia Democratica, Uniti per Alcamo, Udc, Psi e da diversi consiglieri del gruppo misto. Nell’atto si torna a chiedere con forza che le aliquote delle due imposte comunali tornino ai valori del 2014, quindi antecedenti a quelle che erano state approvate lo scorso anno dal civico consesso, su proposta del commissario straordinario Giovanni Arnone, per ripianare il disavanzo di bilancio che ammontava a circa un milione e 400 mila euro. C’era tra l’altro un preciso impegno che era stato preso dallo stesso Arnone di riportare quest’anno le aliquote ai livelli del 2014 chiedendo quindi uno sforzo ai contribuenti alcamesi eccezionalmente in attesa di risanare i conti. “Alla riduzione di gettito conseguente al taglio delle aliquote Tasi e Imu per l’anno 2016 – sottolineano nella proposta deliberativa i consiglieri firmatari dell’atto – si provvederà mediante tagli alla spesa corrente con particolare riferimento alla riduzione di sprechi ed inefficienze della macchina amministrativa comunale”. Il nocciolo sta proprio qui: pare infatti, secondo quanto trapela dagli uffici finanziari, che ad oggi il Comune ha un disavanzo di un milione e 100 mila euro. L’eventuale riduzione delle aliquote Imu e Tasi produrrebbe un altro milione di introiti in meno, quindi dovrebbero essere ripianati più di 2 milioni di euro. Difficile pensare che potrà essere coperto il “buco” con dei semplici tagli alla spesa corrente. La delibera prevede ovviamente per abitazioni principali e relative pertinenze, corrispondenti alle tipologie che vanno dalla A2 alla A7, l’esenzione, così come tra l’altro previsto dallo Stato; per quelle invece A1, A8 e A9, dove si racchiudono gli immobili di tipo signorile, abitazioni in ville , castelli e palazzi, l’Imu è fissata al 5 per mille e la Tasi all’1 per mille; per i fabbricati destinati ad attività d’impresa, negozi e botteghe artigianali, l’Imu viene riproposta all’8,60 e la Tasi all’1 per mille. Per altri fabbricati in categoria C3 e D le aliquote rispettivamente vengono proposte al 9,60 e allo 0,50; i fabbricati rurali ad uso strumentale sarebbero esenti da Imu e 0,50 per Tasi; per tutte le altre tipologie di fabbricati e aree edificabili l’Imu viene portata a 9,60 e nulla invece la Tasi; infine per i terreni agricoli l’Imu viene portata al 4,60 per mille mentre sono esenti per la Tasi. Ora la palla passa al presidente del consiglio, Giuseppe Scibilia, chiamato a convocare la seduta per discutere della delibera.