Le primarie per decidere sul candidato sindaco qualora le scelte ricadono all’interno del Pd alcamese. Niente primarie se si individua e si trova l’accordo su un candidato esterno. L’avvio di una fase di incontri con partiti e movimenti che si collocano nel centro sinistra, ferma ristando una coalizione che coinvolga Presenza sociale e il Psi. Niente colloqui, almeno per il momento con Sicilia futura e Udc. Queste le decisioni di massima prese durante la riunione del Pd alcamese alla presenza di Massimo Ferrara, la reggenza e il dirigente regionale Gianluca Abbinanti e quelli provinciali Vincenzo Cusumano e Marcello Asta. La riunione si è svolta al bar Nannini, che si trova nella villa di piazza Bagolino, diventato il luogo dove si illustrano iniziative, programmi. Si cercano di raggiungere accordi per le elezioni comunali, in programma nella prossima primavera. Partiti e movimenti affilano le armi: dal centrosinistra al centrodestra, che pare giochi a carte più coperte sempre che abbia qualcosa in mano, ma col tempo qualcosa per forza dovrà uscire fuori. Anche perché il centrodestra ad Alcamo e in particolare Forza Italia non è mai riuscita a capitalizzare quei voti, che una schiera di elettori silenziosi deposita nelle urne. Il Pd si sta muovendo su diversi fronti e già ha individuato quattro nominativi, che quasi sicuramente saranno presto accantonati per loro rinuncia. C’è la volontà di non commettere passi falsi. Evitare proiezioni troppo in avanti e cercare di giocare la partita se è il caso anche con le primarie di coalizione allo scopo di creare una vasta alleanza per fronteggiare ciò che ad Alcamo e non solo fa paura. Ovvero il Movimento 5 Stelle, che tutti i loro avversari politici temono. Una campagna elettorale difficile dove gli alcamesi sperano di trovare programmi concreti e non esternazioni demagogiche dell’ultima ora di chi sa solo spargere veleno criticando ma non proponendo soluzioni reali. Un fatto appare certo: considerata la situazione in cui si trova la città di Alcamo dal punto politico-amministrativo si deve puntare per la poltrona più ambita: quella di sindaco ad una persona che abbia competenza, autorevolezza, esperienza, riconosciute doti morali di qualsiasi partito o movimento provenga per far risorge, ma occorreranno anni, dalle macerie soprattutto degli ultimi tre anni, Alcamo che da capitale del Golfo e cittadina invidiata è diventata inconsistente a tutti i livelli.