Alcamo, freno su tariffe per teatro, impianti sportivi e centro “Marconi”: ok con tagli (VIDEO)

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Aumenti e nuove tariffe sì, ma avanti adagio. Questo il leitmotiv del consiglio comunale di ieri sera dove si sono affrontati i costi da far sostenere per la fruizione delle strutture culturali e degli impianti sportivi. Rispetto alle proposte avanzate dagli uffici è arrivato un freno dallo stesso civico consesso sull’ipotesi delle tariffe.

Con un emendamento trasversale, proposto dai gruppi di opposizione di Abc e Alcamo cambierà e poi sottoscritto anche dai consiglieri della maggioranza del Movimento 5 Stelle, è stato sostanzialmente imposto un taglio del 30 per cento per le tariffe ipotizzate sulle strutture culturali e del 35 per gli impianti sportivi. Per quanto concerne la prima categoria si tratta di un’assoluta novità, nel senso che fino ad oggi il centro congressi “Marconi” e il teatro “Cielo d’Alcamo” sono state sempre fruite gratuitamente.

La copertura dei costi stimati dal Comune con questo emendamento è stata ridotta dal 26 al 18 per cento, e questo quindi comporta sulle tariffe ancora da stabilire in via definitiva un taglio rispetto all’iniziale previsione del 30 per cento. Conseguentemente la sala “Marconi” costerà 30 euro l’ora se l’evento organizzato prevede degli incassi, la metà se invece è ad ingresso gratuito; la “Sala Rubino” che si trova al piano terra varierà da 11 a 7 euro, con un aggiunta da 20 a 40 euro se è previsto un break a buffet.

Se si vorranno realizzare  mostre invece si dovranno corrispondere all’incirca una trentina di euro al giorno per un’apertura garantita di 6 ore. Al teatro “Cielo d’Alcamo”, con questo taglio previsto dal consiglio  nell’emendamento,  si dovrà invece corrispondere una tariffa di 200 euro giornaliere se l’evento è previsto alla presenza di pubblico, la metà senza pubblico in sala, ma vi sono anche eccezioni a seconda della tipologia di manifestazione e di chi organizza con tariffa che scende sino a 35 euro; previste riduzioni dal 10 al 30 per cento se invece si prenoterà la struttura con un pacchetto prestabilito di giornate.

Sugli impianti sportivi invece la riduzione prevista  dall’assise sarà ancora più consistente: per le palestre Tre Santi, Palazzello, Verga, Ippolito e Pala D’Angelo si pagherà da 5,50 a 10 euro l’ora mentre la tariffa  precedente era di 2,50 euro. L’emendamento è passato all’unanimità, poi però non c’è stata un’unanimità sulla manovra complessiva con la motivazione da parte dell’opposizione che le riduzioni dovevano ancora essere più incisive e qui si è consumato lo scontro.

“Le associazioni sportive che operano nel sociale fanno pagare delle quote simboliche ai bambini iscritti – attacca la consigliera dell’Udc Rita Norfo – e ora con queste tariffe saranno costrette ad aumentare le quote di partecipazione alle famiglie per iscrivere il proprio figlio”. “Sembra paradossale ma non è così – ha ribattuto il consigliere del Movimento 5 Stelle, Vito Lombardo – ma in questo modo il Comune sta diminuendo le tasse agli alcamesi. Magari sarà complicato farlo comprendere ma chi dice il contrario è solo un qualunquista”.

Per l’amministrazione comunale comunque questo era anche un po’ un obbligo dal momento che la Corte dei Conti, nell’esame del rendiconto del 2015, aveva bacchettato il Comune per non aver garantito un’adeguata copertura dei servizi a domanda individuale , tra cui rientrano anche le strutture culturali che mai erano state tariffate. “Non si può dire tutto è gratis – ha evidenziato il sindaco Domenico Surdi – e poi dall’altro lato pretendere che gli impianti siano perfettamente funzionanti. Da questa amministrazione è stata fatta una scelta politica e così sarà un pò con tutto”.

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