Alcamo-Evasori, Comune ne stana ancora

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ALCAMO. Funziona la task force del Comune contro gli evasori. Nel 2014 sono stati recuperati quasi 180 mila euro dagli uffici del Settore Tributi per attività di accertamento Ici. Il 10 per cento di queste somme vanno come incentivo per i vari dipendenti comunali che hanno permesso di raggiungere questo risultato, mentre le martoriate casse del Comune provano a risollevarsi. Recentemente il Comune di Alcamo ha dato una decisa accelerazione alle verifiche fiscali per stanare i furbetti: non più solo chi non paga del tutto le imposte ma anche magari chi lo fa dichiarando meno immobili di proprietà oppure eludendo il fisco attraverso dichiarazioni di ampiezza dei locali minore rispetto alla realtà. In quest’ultimo caso finiscono nell’occhio del ciclone chi fa la cresta sulla metratura della propria casa o della propria attività commerciale per pagare meno di Imu o di rifiuti. L’amministrazione comunale ha deciso di dare una decisa svolta sotto questo aspetto varando per gli uffici un atto di indirizzo attraverso il quale si stabiliscono nuovi e più stringenti criteri per gli accertamenti tributari. Lo scorso anno venne approvata una delibera dalla giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre in cui si decise di utilizzare il pugno duro contro i “furbetti”, nell’ottica ovviamente di pagare tutti per pagare meno. In pratica vengono incrociate una serie di banche dati in cui difficilmente si potrà fuggire: infatti si sa molto spesso che ciò che risulta al catasto è differente rispetto magari alla concessione edilizia approvata dal Comune. Misteri, questi, della burocrazia ma così è. L’amministrazione ha quindi deciso di creare delle vere e proprie liste in cui vengono inserite per ordine decrescente le rendite di tutte le unità immobiliari appartenenti alle categoria catastali A10, C1, C3 e D. Quindi ci sarà anche l’elenco di tutti i contribuenti, già noti alla banca dati comunale, per i quali non risultano versamenti ed emissione degli avvisi, nei casi in cui ne ricorrono i presupposti, relativamente all’intera situazione patrimoniale. Vi è contestualmente un altro elenco ancora per ordine decrescente di rendita, delle unità immobiliari appartenenti alla categoria A dalla 1 alle 9 e le relative pertinenze C2, C6 e C7, che non costituiscono abitazione principale in maniera tale da concentrare l’attenzione su ciò che ha una maggiore rendita. In questo modo si possono confrontare se i dati catastali collimano con le altre banche dati e dopodiché si può procedere ad accertamenti in caso di incongruenze. “A seguito della formazione degli elenchi – sottolinea la giunta municipale – saranno esaminate le unità immobiliari con le rendite più elevate estendendo l’analisi dell’intera situazione patrimoniale del contribuente che risulta titolare della specifica unità immobiliare procedendo all’emissione degli avvisi nei casi in cui ne ricorrono i presupposti”.