Alcamo, elezioni alla Banca don Rizzo: candidature al palo

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La scadenza per presentare le candidature è stata fissata per il prossimo 23 ottobre. Ma fino ad oggi sembra non interessare a nessuno concorrere ad un importante posto di potere. Ovvero alla presidenza della Banca di credito cooperativo Don Rizzo di Alcamo, oltre tre mila soci e diciassette sportelli tra le province di Trapani, Palermo ed Agrigento.  Forse tutto si risolverà qualche giorno prima del 23 ottobre, altrimenti si corre il serio rischio che la designazione venga fatta direttamente dalla Banca d’Italia, che non ha dato il nulla osta, ovvero il gradimento, ai sei in corsa per la presidenza tanto che è saltata l’assemblea ordinaria dei soci dello scorso quattro ottobre. Ora l’assemblea dei soci è stata riconvocata per i prossimi sei, in prima convocazione, e domenica otto novembre , in seconda per eleggere tutta la dirigenza. Resta invariato l’ordine del giorno: otto punti tra i quali: elezione del presidente del consiglio di amministrazione per i prossimi tre anni, stessa cosa per l’elezione dei quattro componenti il consiglio di amministrazione, elezione del presidente del collegio sindacale designato dal Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo. Per l’assemblea programmata per domenica quattro ottobre erano già state depositate una serie di candidature , 22, per il consiglio di amministrazione. Undici per il collegio sindacale e sei per presidente. Nella varie richieste di candidatura figuravano numerosi professionisti alcamesi che hanno presentato il curriculum. Tre gli alcamesi pretendenti aspiranti  alla presidenza. Fino ad oggi tutto resta invariato anche se ne dovranno essere presentare delle nuove che debbono avere il gradimento della Banca d’Italia, che dovrà dare il via libera alle elezioni. La convocazione per eleggere anzitempo tutta la nuova governance è la conseguenza di controlli della Banca d’Italia relativi agli ultimi cinque anni e sino allo scorso marzo, periodo in cui si sarebbe maturato un deficit di quasi cinque milioni, comunque coperto. L’indagine sarebbe partita dopo una serie di esposti anonimi. L’attuale amministrazione è stata  eletta nel maggio 2014. Se anche entro l’otto novembre i candidati non avranno il via libera della Banca d’Italia  non si può escludere che arrivi un commissario in attesa che venga approvata la legge che dà un nuovo assetto alla Banche di credito cooperativo di tutta Italia con accorpamenti e nuovi piani industriali per il rilancio di questi istituti di credito.