Alcamo-E’ giallo sui misteri della distribuzione idrica

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C’è un mistero sul servizio di erogazione idrica nella città di Alcamo, che continua a patire la sete. C’è il silenzio da parte del Comune nell’informare i cittadini sulla situazione dell’approvvigionamento idrico. C’è il giallo dell acqua che dura da diversi mesi tra la quasi totale indifferenza dei consiglieri comunali, tranne qualcuno, ai quali è stato conferito un mandato per tutelare gli interessi degli alcamesi. Speriamo che se ne ricordino alle prossime elezioni per eleggere il Consiglio. E‘ legittimo chiedersi se è mai possibile che in un paio di mesi il Comune non sia riuscito a riparare le varie falle nelle condutture? Al commissario Giovanni Arnone, di passaggio al Comune, non si chiedono miracoli, ma almeno spieghi agli alcamesi i tanti misteri dell’acqua. Infatti mai riparazioni durarono e durano così a lungo. Va ricordato che un anno fa il Comune presentò denuncia ai carabinieri ipotizzando presunte manomissioni lungo le condutture. Ci sono gli estremi oggi per ipotizzare il reato di interruzione di pubblico servizio? Va registrata anche, quella che fino ad oggi è stata una scelta infelice dell’ex giunta Bonventre di acquistare l’acqua dalle sorgenti di Montescuro, che, come da relazione degli uffici comunali finanziari, per l’anno in corso farà aumentare la spesa di 650 mila euro. Ma c’è chi sostiene che il salasso sarà superiore. Il contratto con Siciliacque ha fatto disdire al Comune quello dei venti litri al secondo con l’Amap. Insomma una situazione complessa della quale fanno le spese li alcamesi, mentre il Comune dovrebbe informare i cittadini, considerati come sudditi, sullo stato dell’arte dell’approvvigionamento idrico, delle spese da sostenere. Dei motivi per i quali i turni si sono stabilizzati ad ogni sette giorni e c’è dove arriva l’acqua dopo 10-11 giorni. Una goduria invece per i venditori di oro bianco. Una vergogna che deve finire mentre Ignazio Caldarella, al quale tarda la risposta ad una sua interrogazione sull’acqua dello scorso 18 giugno, si dice pronto ad occupare la sala consiliare ed è disposto a battere il suo record di 86 giorni di permanenza al Comune. I problemi del servizio idrico fotografano le carenze di una Città… senza. Senza acqua, senza servizi, senza strade ben asfaltate e presto anche senza l’Ufficio del giudice di pace. Alcamo muore tra tanta indifferenza. Giuseppe Maniscalchi