Alcamo, domani in anteprima il corto sulla disabilità

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Un viaggio attraverso il mondo della disabilità, non solo nei suoi disagi psico-fisici ma anche e soprattutto nella sua più cruda intimità. Paolo Brancati ha voluto così raccontare uno spaccato della realtà che si vive persino nell’intimità di una famiglia, tra dolori e sofferenze ma anche tra veleni, invidie, gelosie e cattiveria. Un lavoro certosino, intimista, che il regista palermitano ha voluto realizzare attraverso la realizzazione di uno short-movie, prodotto da Seven Comunication e da Rvm media comunication, società di gestione della nostra emittente Alpa Uno. Domani questa pellicola, dall’eloquente titolo “Barriere architettoniche in famiglia”, sarà proiettata in anteprima nazionale al centro polifunzionale di Alpa Uno, in contrada Sasi, proprio accanto alla sede della nostra emittente. Un cortometraggio che ha già avuto i suoi riscontri attraverso il riconoscimento della medaglia del presidente della Repubblica.

La trama parla di Simona, una ragazza di 22 anni, che si trova a dovere lottare con la sua famiglia dopo la disgrazia che ha colpito la madre, rimasta invalida e vedova. Sullo sfondo i due fratelli della giovane che da questa situazione vorrebbero trarne vantaggio provando in tutti i modi a sfruttare ogni possibile agevolazioni per chi assiste un portatore di handicap: la famosa e oggi contestata legge 104, fotocopie contraffatte di permessi parcheggio, pensione anticipata e altri profitti, facendo emergere lo squallido marciume che si cela dentro le quattro mura familiari.

Il cortometraggio, che vede in co-regia Umberto Primeraro e alla sceneggiatura Gaetano Mosca, vuole in tutti i modi far risaltare la storia di una famiglia normale, quando l’invalido per alcuni diventa persino un peso. In questo contesto si intreccia questa guerra familiare tanto da essere organizzata persino un’aggressione nei confronti di Simona. Ma da qui scatta anche l’elemento fortuna in quanto, grazie a questo triste avvenimento, la giovane può finalmente far conoscere la situazione di sfruttamento che, per molti anni ha dovuto subire la povera madre.

Il cortometraggio ha avuto il patrocino della Uil pensionati, del Comune di Palermo, del Consiglio dell’ordine degli Avvocati, di Acli, del centro di accoglienza “Padre Nostro Onlus ”e dell’associazione “Millecolori onlus”. L’ambizione è quella di intraprendere una campagna di sensibilizzazione per quei frangenti di vita quotidiana con cui una sempre più estesa cerchia di famiglie deve fare i conti fra i disagi economici, sociali e persino psicologici.