Alcamo-Comune risparmia e taglia “Strade del vino”: è bufera

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Addio alle “strade del vino Alcamo doc”. A chiudere i rapporti però non un Comune qualsiasi ma proprio quello di Alcamo. Da oggi in pratica di Alcamo, quell’associazione che porta proprio questo nome, non ha più nulla. La decisione è stata presa dalla giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi e secondo quanto si legge nella delibera di “recesso volontario” la motivazione sarebbe di natura economica: “Considerato il momento di grave crisi economica che attanaglia gli enti locali cui non è scevra questa Amministrazione – scrive il dirigente del Settore Sviluppo economico del Comune che ha preso atto della volontà del primo cittadino, Francesco Maniscalchi – che sta cercando con ogni mezzo di contenere la spesa pubblica al fine del mantenimento dei necessari equilibri di bilancio”. Quindi alla base del provvedimento ci sarebbe la necessità di risparmiare. D’altronde l’attuale governo cittadino lo aveva già preannunciato in campagna elettorale e al suo insediamento che sarebbero stati fatti dei tagli. La decisione però non passa sottotraccia e alimenta una forte polemica. Una cosa è certa: sicuramente stride il fatto che Alcamo è considerata “la città del vino” e sottrarsi proprio da un’associazione che ne valorizza la caratteristiche lascia quantomeno perplessi. Ma c’è anche un altro dato di fatto: stiamo parlando infatti di un’associazione che ha sempre avuto nella sua identità un uomo come Vincenzo Cusumano, esponente del Pd e che alle scorse amministrative si era candidato a sindaco in contrapposizione proprio all’attuale governo a 5 Stelle. Lui è stato il fondatore di questa realtà associativa a cui il Comune dal 2000, quindi per 15 anni, ha versato ogni anno ben 15 mila euro. In buona sostanza dalle sue casse il municipio ha sborsato la bellezza di 225 mila euro per sostenerla, mica bruscolini. Ma se qualcuno mette in dubbio la politicizzazione di quest’associazione Cusumano non ci sta: “Sono uscito fuori da questa realtà associativa quando avevo deciso di candidarmi a sindaco – evidenzia – proprio per non trascinare le Strade del vino a terreno di scontro di battaglie politiche. Questa è una risorsa per il territorio e la politica non c’entra nulla. L’associazione va sostenuta per la sua validità e i risultati che ha portato. La scelta dell’amministrazione alcamese a mio parere è miope e mi auguro che alla base della decisione non ci sia proprio un motivo politico”. Intanto questa vicenda finisce per diventare terreno di scontro politico. Proprio il Pd accusa l’amministrazione che “in virtù di un millantato risparmio economico si rischia di incidere negativamente su alcune realtà alcamesi che hanno cercato di valorizzare il territorio sia dal punto di vista socio-economico che da quello dell’identità della nostra comunità”. Piccola curiosità sollevata proprio dai Democratici: quando è stato votato il recesso da questa associazione era assente l’assessore all’Agricoltura. “L’amministratrice si è sempre spesa per queste tematiche nell’esercizio della sua professione – si legge in una nota – e, guarda caso, non era presente in giunta quando si è deliberato di estromettere il Comune di Alcamo dall’associazione”. “Su un tema del genere – secondo i gruppi consiliari di Abc e di Alcamo cambierà – che riguarda anche politiche di valorizzazione del vino e delle imprese di settore andava fatta una scelta condivisa con il consiglio comunale”.