Alcamo-Comune punta su co-marketing: data l’adesione per Birgi

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Il Comune di Alcamo continuerà a sostenere l’aeroporto di Trapani Birgi anche per il prossimo triennio. Lo ha confermato l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Surdi che dunque farà parte del cosiddetto progetto di co-marketing avendo aderito alla manifestazione di interesse per il piano di finanziamento stabilito con un’apposita legge dalla Regione. L’obiettivo sarà quello di incrementare sul territorio della provincia trapanese le presenze turistiche e quindi Alcamo punta forte sulla possibilità che chi sbarcherà allo scalo trapanese possa essere alla fine attratto in città. Subito dopo il termine per l’adesione alla manifestazione d’interesse il municipio andrà a siglare lo schema di convenzione con l’Airgest, la società di gestione dell’aeroporto. “La futura convenzione – si legge in un comunicato del Comune alcamese – è una buona occasione per il nostro territorio per reperire fondi finalizzati allo sviluppo e all’incremento del turismo e delle presenze turistiche nell’ambito territoriale dell’aeroporto civile di Trapani Birgi”. La legge regionale approvata nel 2016 finanzia proprio interventi a sostegno delle attività di promozione del territorio svolte dai Comuni siciliani. Dunque Alcamo potrebbe rientrare in questi investimenti ma chiaramente l’erogazione dei finanziamenti regionali è subordinata alla sottoscrizione di questa convenzione con l’Airgest. Per il primo anno la Regione metterà a disposizione 4 milioni di euro, per il secondo 5 e per il terzo 5 e mezzo. Secondo i dati resi noti dall’ex Provincia e relativi al 2015 ad Alcamo c’è stata una crescita degli arrivi che sono passati da 12.330 del 2014 a 12.791 dell’anno successivo, con un incremento del 3,7%. Passo avanti pure nelle presenze turistiche, da 34.297 a 36.859 con un aumento del 7,5%. Ed infine è anche salita la permanenza media, da 2,78 giorni a 2,88 giorni (+0,10%). I numeri comunque restano ancora molti bassi rispetto alle potenzialità di Alcamo: una città che ha il mare ma anche molto da raccontare sul piano delle testimonianze storiche e architettoniche, e con un museo di arte contemporanea, un altro religioso e come se non bastasse i monumentali Collegio dei gesuiti, il Castello dei conti di Modica e il Castello di Calatubo, solo per citare i luoghi più importanti. Un ventaglio di opportunità vasto a fronte di un ritorno turistico minimo, con appena 12 mila turisti in un anno e nemmeno tre giorni di permanenza nelle strutture ricettive. Che l’accordo di co-marketing possa davvero portare moneta sonante e migliorare l’attrattività? Gli operatori turistici e del settore ricettivo incrociano le dita.