Alcamo-Comune “mangiato” dagli stipendi e le tasse aumentano

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ALCAMO – Un Comune “mangiato” letteralmente dalle spese correnti. Tra funzionamenti degli uffici (quindi spese di elettricità, gas, cancelleria e quant’altro necessario) e soprattutto stipendi dell’esercito di 900 tra dipendenti e precari il Comune nel 2015 spenderà qualcosa come 38 milioni di euro. Cifra che è stata riconosciuta nell’esercizio in corso e che sostanzialmente è la stessa dello scorso anno. Altro che spending review al Comune: quando si tratta di stipendi e uffici al municipio non si riesce davvero a risparmiare nulla e la spesa è sempre quella. Altro che diminuzioni di Tari o di Imu, altro che pensare ad abbassare di qualche millesimo l’imposizione Irpef: per i cittadini alcamesi i tempi che si prospettano sono molto duri. Orami dal 2013 le spese correnti sono salite a quasi 38 milioni di euro contro invece le 36,3 accertate nel rendiconto del 2012. La cosa che lascia più perplessi è però un’altra: già nella programmazione finanziaria 2013-2015 l’allora amministrazione Bonventre, che dallo scorso giugno è dimissionaria, prevedeva di snellire sostanziosamente la pianta organica relativamente ai dipendenti. Ora arriva il tasto dolente per i cittadini che riguarda la pressione fiscale. Seppur si è registrata una lieve diminuzione dell’imposizione tra il 2012 e il 2013, c’è stato comunque un netto incremento rispetto al 2011: oggi gli alcamesi devono al Comune 21 milioni e mezzo di euro quando ad esempio nel 2013 questa cifra era inferiore di ben 3 milioni e mezzo di euro. In proiezione pensare a un abbassamento dei tributi appare impensabile perché in primo luogo il Comune ha un debito medio per abitante di 188 euro, trend comunque in diminuzione in maniera sostanziosa rispetto agli anni precedenti. Una cosa è certa: oggi se il municipio è ridotto con risorse all’osso è soprattutto a causa delle scellerate scelte del passato, quando si sono fatte assunzioni sino ad arrivare alle attuali 900 unità in servizio, con un rapporto quindi di un impiegato comunale ogni 50 abitanti. A questo si aggiunge che ci sono ampie sacche di improduttività e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Comune non riesce ad internalizzare alcun servizio perché i lavoratori di categoria corrispondente producono certificati medici a raffica, come se ci fosse un’epidemia di lombosciatalgie inarrestabile. E tutto ciò accade mentre la pressione tributaria in città continua ad aumentare inesorabilmente e così sarà anche per il prossimo anno quando in prospettiva di parla di ancora aumenti di tasse. Un Comune quindi che è avviluppato nelle trame di un clientelismo del passato che continua ancora ad oggi ad essere pesantemente presente. E al cittadino non resta purtroppo che pagare e sorridere, anzi no: pagare e piangere.