Alcamo, Comune incapace di riscuotere 20 milioni tra tasse e multe: consiglio adotta misure correttive

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Venti milioni di euro tra tasse, contenziosi e multe che il Comune continua a non incassare. In questa crisi di liquidità, dopo la bacchettata della Corte dei conti al Rendiconto del 2015, il consiglio comunale prova a correre ai ripari e ieri sera ha approvato le misure correttive. Tra le misure più importanti adottate figura: rispetto dei termini di pagamento ai creditori, l’Avvocatura chiamata ad aggiornare costantemente il registro del contenzioso per contrastare i debiti fuori bilancio, monitoraggio delle linee guida per la manutenzione delle sedi stradali il cui dissesto è la prima causa di debiti fuori bilancio per il municipio, l’utilizzo dell’ingiunzione fiscale per gli evasori più incalliti, ed ancora aggiornamento annuale dell’iter all’incaricato per la riscossione del tributo e riscossione del canone idrico nella misura di almeno il 70 per cento nell’anno in corso e non in quello seguente. “Sicuramente in questo modo si può garantire la sostenibilità economica e finanziaria – ha evidenziato la consigliera del Movimento 5 Stelle Annalisa Ferrara – e prevenire situazioni di spese non programmate. Queste misure consentono di non sottoporre a rischi finanziari l’ente e di porre rimedio a scelte politiche che nel passato non sono state attuate e a cui dobbiamo fare fronte ancora oggi”. Le misure adottate prendono spunto dall’ultima relazione della Corte dei conti che nell’analisi del rendiconto del 2015 ha bacchettato a tutto spiano il Comune. Non solo sul fronte dei tributi non riscossi, si parla addirittura solo per fare un esempio di 13 milioni di euro di Tari non incassata negli anni passati, ma anche delle sanzioni per violazioni del codice della strada. La Corte ha imposto al municipio che dovrà effettuare le necessarie attività di repressione dell’evasione e della morosità utilizzando tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento anche mediante il rafforzamento amministrativo ed informatico del settore finanziario ormai nevralgico per la tenuta dei conti. I magistrati contabili hanno esternato poi dei seri dubbi sull’efficacia e correttezza del riaccertamento dei residui attivi del 2015 da parte della Ragioneria. Dall’opposizione sono arrivate dure critiche agli uffici e al governo cittadino, accusati di aver lasciato tutte le misure correttive solo sulla carta sino ad oggi. “E’ una vergogna – ha attaccato Rita Norfo dell’Udc -, l’amministrazione pentastellata sta portando avanti le misure correttive solo sulla carta. Però dico che oltre alla teoria c’è pure la pratica”. Le misure correttive sono frutto di un’elaborazione del segretario generale del Comune Vito Bonanno che tra le iniziative più energiche ha previsto l’emanazione di ordinanze di ingiunzione per gli evasori che devono corrispondere al Comune somme superiori a 4 mila euro. “La vera sfida – ha sottolineato Bonanno – è quella di capire che azioni mettere in campo. I 20 milioni di residui attivi stanno ancora là, tanto che la Corte espone dei dubbi sulla veridicità degli stessi posto che a distanza di due anni dal riaccertamento straordinario sono ancora presenti”.