Gli spettacolari giochi pirotecnici dal “bastione” di piazza Bagolino hanno chiuso ad Alcamo la secolare tradizione del culto alla patrona della città, Maria Santissima dei miracoli. Giochi e colori hanno salutato la “Bedda matri” con il suo rientro in chiesa Madre, tra gli applausi delle migliaia di cittadini che nel corso di questi tre giorni di festa hanno affollato le vie del paese, tra devozione e folclore.
Un serpentone chilometrico, come da tradizione, ha accompagnato sino a tarda sera ieri il simulacro della patrona. Ad Alcamo è stata grande festa e come al solito con un enorme bagno di folla tra chi cercava di accaparrarsi la maxi immagine della Bedda Matri distribuita dai confrati. Come sempre i fedeli erano disposti su due file molto composte e con un filo di voce intonavano i cori in onore della loro protettrice.
Maria Santissima dei miracoli come sempre è preceduta dalle numerose teche contenenti gli ex voto in argento e oro, realizzate dai fedeli per una grazia ricevuta. Il simulacro è addobbato da preziosi scintillanti, con Maria che tiene in braccio Gesù e che stringe in una mano le chiavi della città, a simboleggiare che Alcamo si affida alla sua patrona.
Le autorità civili, istituzionali e religiose in prima fila hanno accompagnato la statua lungo tutto il percorso. Tra questi la giunta, il sindaco Domenico Surdi e numerosi consiglieri comunali oltre che i parlamentari regionali della città. Gli incaricati a portare a spalla la venerata statua sin dalle prima battute mostrano i segni della concentrazione già piegati in parte dalla fatica ma sorretti dalla forza della devozione.
Maria Santissima dei Miracoli è fortemente ancorata alla tradizione. Una leggenda che parte nella metà del 1500: si narra che alcune donne che lavavano i panni presso un ruscello, furono ripetutamente colpite da una raffica di sassi. Esse si stupirono del fatto di non provare dolore nelle parti urtate ma, al contrario, beneficio. Quando gli uomini andarono a cercare l’artefice di un simile scherzo non trovarono altro che un’icona della Vergine nascosta tra le macerie di una piccola cappella. Nei giorni seguenti, si susseguirono diversi miracoli. Da allora, ad Alcamo si venera la Madonna dei Miracoli.