Alcamo-Caos Piano paesaggistico, il Comune decide di congelare tutto

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Niente concessioni edilizie dagli uffici almeno sino a che non si farà chiarezza sui vincoli al Piano paesaggistico. La presa di posizione è dell’amministrazione comunale che ha chiarito che rimarrà in stand-by in tutte quelle aree vincolate dalla Regione nel Piano, nonostante proprio in questi giorni il Tar abbia dato ragione ai Comuni di Calatafimi e Petrosino annullando gli effetti dei vincoli urbanistici stessi. A comunicare la volontà di attendere è stato l’assessore all’Urbanistica Vittorio Ferro, ascoltato in audizione dalla III commissione consiliare che si occupa di Lavori Pubblici, Urbanistica e Pianificazione del territorio, Attività Produttive. Si dà per scontato che come accaduto per il Comune di Marsala, che ha vinto il primo round al Tar come Calatafimi e Petrosino, la Regione procederà con un ricorso al Cga. Il consiglio di giustizia amministrativa non si è pronunciato su Marsala ma ha accolto la richiesta di sospensiva in attesa di entrare nel merito nel 2019. Quindi appare evidente che sulla scia del contenzioso con il Comune lilibetano allo stesso modo il Cga dovrebbe pronunciarsi. “Era nell’aria tale decisione da parte del Comune di Alcamo – commenta il consigliere comunale e componente della III commissione Gino Pitò – ma ciò che lascia l’amarezza è che in tale vicenda così delicata per la pianificazione del territorio Alcamo stia facendo solo da spettatore. Non è quindi padrona del proprio destino, invece una partita così importante andava giocata al fianco degli altri Comuni”. Da considerare che proprio il Comune di Alcamo, quando sono venute fuori le prime sentenze del Tar che davano ragione agli enti locali nel chiedere la decadenza degli effetti del Piano, si era espressa attraverso il suo dirigente della Direzione Urbanistica del municipio, Venerando Russo, dichiarando non efficaci gli effetti del Piano stesso. La successiva sospensiva del Cga per il caso del Comune di Marsala ha evidentemente a questo punto fatto fare un passo indietro. Con il Piano paesaggistico varato dalla Regione sono presenti pesanti vincoli imposti dalle “prescrizioni di tutela” ad Alcamo. Ad essere interessata quella fascia di territorio in cui la Regione ha dettato l’impossibilità a edificare o modificare l’assetto del territorio, vale a dire la zona a Nord dell’autostrada, in via residuale la fascia “pedemontana”, in parte anche la statale 113 che collega Alcamo a Partinico e a macchia di leopardo altre varie zone della città. Qui oltretutto le concessioni edilizie, anche quelle in itinere, sono di fatto congelate. C’è poi sempre su Alcamo un problema di eccessivo livello di tutela nelle zone ‘C5’. Già il Comune presentò una serie di osservazioni che furono prese in considerazione dalla Sovrintendenza ai Beni culturali ma mai messe nero su bianco dalla Regione. Osservazioni che erano mirate a far rivedere tutti questi vincoli, a partire ad esempio dalla fascia a nord della A-29 mentre quella a sud rimane totalmente scoperta da ogni tutela.