Alcamo-Caffè letterario “al veleno”, aggiudicata la gestione

0
511

Un’alcamese si aggiudica la gestione del caffè letterario di Alcamo, finito in queste settimane al centro di un’infuocata polemica per la predisposizione del bando. Si tratta di Valentina Favara che ha offerto il 71 per cento in più sull’importo a base d’asta del canone annuo, che era di 9 mila euro. Questo significa che da tale operazione il municipio incasserà 15 mila 390 euro. Oltre alla Favara un’altra offerta era stata avanzata, però nettamente inferiore, e quindi risultata perdente. Si tratta di un’assegnazione provvisoria: ora tra tempi burocratici e verifiche ci vorrà almeno un mese prima di arrivare alla firma del contratto. Tornerà quindi a rivivere la struttura che già una prima volta venne assegnata, sempre attraverso avviso pubblico: gestione che però è durata soltanto qualche mese prima della rinuncia dell’affidatario. E’ seguito un lungo periodo di chiusura e adesso la nuova aggiudicazione sotto la gestione del commissario del Comune, Giovanni Arnone, letteralmente sepolto da polemiche e stoccate velenose. Tanti gli spunti da cui sono scaturite queste critiche: in primis il fatto che tale bando è stato pubblicato da un commissario, mentre da più parti era stato sollecitato che si soprassedesse sull’aggiudicazione per questo periodo sino a nuove elezioni. Per molti dietro a questa operazione ci potrebbero essere appetiti elettorali. Si è entrati però anche nel merito del bando che non da alcun vincolo all’aggiudicatario di rivitalizzare il locale, che sovrasta l’atrio del Collegio dei Gesuiti. In buona sostanza chi gestirà non avrà obblighi riguardo alla creazione di eventi culturali, sociali o artistici. I vincoli effettivamente sono pochi: in pratica la locazione per almeno 6 anni con eventuale rinnovo per altri 6 anni; è fatto divieto al concessionario di sublocare, o comunque cedere a qualsiasi titolo, anche gratuitamente, l’immobile senza autorizzazione per iscritto del Comune. Si dovranno mantenere in buona condizione tutti i locali, compreso l’atrio esterno e farsi carico dell’allacciamento e dei costi dell’energia elettrica, del canone idrico e di tutto il resto. Da più parti è stata avanzata la richiesta al commissario di ritirare il bando e sostanzialmente per lo stesso motivo: dare al nuovo governo cittadino la legittimità di potere fare un’adeguata scelta mentre con l’attuale provvedimento si andranno a condizionare le future amministrazioni che dovranno adeguarsi sulla base di questo bando commissariale. Si sono susseguiti anche degli incontri viso a viso con il commissario ma non c’è stato verso di far ritirare il bando. L’idea di Arnone è quella di rimettere in moto tutte le possibili entrate economiche per l’ente che ha sempre più bisogno di nuova linfa finanziaria per evitare il crack del proprio bilancio. Sulla stessa linea infatti il commissario sta lavorando anche per riassegnare la gestione dei parcheggi a pagamento, da mesi anche questi fermi per le difficoltà di monitoraggio da parte della polizia municipale. L’intenzione infatti è quella di volere esternalizzare questo servizio. E le polemiche, possiamo scommetterci, non mancheranno neanche in questo caso.