Alcamo: bufera amministrative, politica ribolle

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E’ l’ennesimo scossone al palazzo di città. Di quelli che potrebbero essere anche definitivamente mortali. La notizia trapelata ieri sulla conclusione delle indagini a carico di 7 indagati, tra cui l’ex senatore del Pd Nino Papania, il suo fidatissimo Massimiliano Ciccia e il consigliere comunale in carica Antonio Nicolosi, potrebbe portare a conseguenze politiche drastiche. L’occasione potrebbe anche essere rappresentata dalla recente presa di posizione del gruppo consiliare “Patto per Alcamo” che nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha invitato tutti gli esponenti del civico consesso a firmare una mozione di sfiducia al sindaco Sebastiano Bonventre. Stizzita la replica del primo cittadino

Già recentemente quattro consiglieri comunali, Alessandro Calvaruso, Anna Allegro, Marianna Vario e Lorena di Bona, avevano denunciato lo stato comatoso dell’amministrazione chiedendo ai colleghi di firmare un documento di dimissioni che se sottoscritto dalla metà più uno dei componenti dell’assise avrebbe comportato la decadenza del civico consesso. Il dissenso oramai non è più serpeggiante ma è emerso alla luce del sole. Si ha la netta sensazione che questi tronconi giudiziari piombati sulla città abbiano in qualche modo delegittimato il voto delle amministrative del giugno del 2012 in cui la spuntò per appena 39 voti di scarto l’attuale sindaco, sostenuto per l’appunto da Papania. Il primo cittadino però ci tiene a precisare che quest’ultimo troncone giudiziario non lo riguarda:

Le indagini in questione sono effettivamente partite dal 2011, epoca in cui la procura avrebbe accertato che gli indagati, in tutto 7 tra cui per l’appunto Ciccia, Nicolosi e Papania, avrebbero distribuito generi alimentari ad oltre duecento indigenti ed offerto servizi di disbrigo pratiche in cambio di voti da destinare all’elezione di Bonventre e dello stesso esponente in consiglio comunale. In rete gira un video in cui l’ex senatore, nel corso di un incontro elettorale, caldeggia l’elezione di Nicolosi:

Dopo le esternazioni a caldo del gruppo consiliare di Abc, che ha chiesto alla coalizione di maggioranza di prendere le distanze dagli indagati, è seguita a ruota quella del consigliere Nicolosi che affida la sua difesa a Facebook: “Per mia fortuna tanti sanno chi veramente sono quello, che ho fatto, i miei ideali di vita e di rispetto della legalità. Vado avanti”, sgombrando il campo da possibili decisioni drastiche come eventuali dimissioni dalla carica istituzionale. Il Movimento 5 Stelle mette in dubbio la legittimità del voto delle scorse amministrative: “Alcamo è stanca – scrivono i grillini – di essere continuamente violentata nell’onore da gente che utilizza metodi criminali per acquisire illegittimamente consenso popolare”.

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