Alcamo. Buche e transenne ovunque

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Il comune di Alcamo, di transenne e di cartelli stradali indicanti situazioni di pericolo, ne deve avere a bizzeffe. Questo infatti si potrebbe dedurre dalle numerose che sono disseminate sulle strade cittadine e vi permangono per mesi interi. Strade di periferia o di zone centrali, trafficatissime o meno, nel bel mezzo di incroci, poco importa. Buche e avvallamenti più recenti sono presenti anche nel trafficatissimo e centralissimo corso 6 aprile, in prossimità di importanti incroci. Il primo caso, presente da alcuni mesi, segnalata da un cartello di pericolo, proprio sulla linea di attraversamento fra via Cernaia e via Diaz. Transenne e transito molto più problematico fra via vittorio Veneto e via Dante, in uno degli incroci più trafficati del corso 6 Aprile. Qui il piccolo cedimento si è verificato con le abbondanti piogge agostane; sono comunque trascorsi 8 giorni e la pericolosa transennatura rimane ancora lì. Altre recinzioni stanno diventando elementi fissi del paesaggio urbano. Una sorge in via Jenner, all’angolo con via Po: anche qui un cedimento della sede stradale. I tecnici del comune sono intervenuti soltanto per transennare e lo hanno fatto diversi mesi fa. L’installazione è divenuta una sorta di monumento. Più recente invece un altro problema in via Balatelle, all’angolo della via Corleo. Sotto un rallentatore di velocità, si è creata una piccola voragine, a due passi da alcuni uffici comunali e in piena curva. Anche qui tutto è rimasto così. Il record i durata spetta invece ancora alla famosa buca di via tenente Caravaglios, si tratta di un cedimento della sede stradale nei pressi del passaggio della fognatura. Qui addirittura siamo arrivati a 13 mesi e nessuno è ancora intervenuto a effettuare le riparazioni necessarie. La strada, comunque, è ancora di proprietà privata e i residenti non hanno voluto cederla al comune di Alcamo. Il transito però è libero e aperto a tutti, pedoni e autovetture. Fra l’altro è stato proprio l’ufficio comunale del traffico ad allocare la segnaletica e a recintare il pericolo. Una vecchia diatriba su manutenzione e responsabilità delle strade private. Se davvero il comune non potesse intervenire, bisognerebbe capire cosa accadrebbe nelle zone di Sant’Anna, dove aree e strade erano e restano di proprietà privata.