Alcamo: bollette pazze della Tares

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Non bastavano gli aumenti, adesso ci si mettono di mezzo anche i calcoli errati. Per gli alcamesi non c’è davvero pace con la Tares che assume sempre più le sembianze di un piatto natalizio indigesto. Decine e decine le segnalazioni che sono state avanzate all’ufficio comunale preposto al terzo piano del palazzo di vetro di bollette pazze. Utenze domestiche in alcuni casi raddoppiate o triplicate quando invece la media degli aumenti è del 40 per cento all’incirca. In tal senso l’amministrazione comunale, constatate queste criticità, ha disposto la costituzione in seno agli uffici stessi di una task foce composta da dipendenti, funzionari e dirigenti, per verificare i casi uno per uno. A quanto pare ci sarebbe stato un errore nell’incrociare le banche dati catastali con quelle dei componenti dei nuclei familiari. “Prima di pagare – fa sapere il consigliere comunale Peppe Stabile – ai cittadini chiedo di verificare bene le cartelle perché in certi casi presentano delle anomalie. Aumenti superiori al 100 spesso sono solo errori”. Effettivamente né per le abitazioni, né tantomeno per le attività commerciali e produttive sono previsti aumenti superiori al 92 per cento. Per le famiglie il picco di aumenti maggiori è del 60 per cento, per le altre tipologie si varia molto. Si va addirittura dall’abbassamento di tariffe per negozi di abbigliamento, calzature, ferramenta e cartoleria che pagheranno il 10 per cento in meno rispetto allo scorso anno; addirittura il 20 per cento in meno i rivenditori di tappeti, tende e tessuti. Per attività industriali e capannoni, alberghi e ristoranti la tassa rimane invariata, contrazione del 17 per cento per le aree artigianali. Per tutte le altre tipologie invece si riscontrano aumenti che oscillano tra il 2 e il 92 per cento: il picco più alto lo dovranno assorbire i negozi di frutta e verdura. Stangate anche per le farmacie, edicole e tabaccheria (+54 per cento), bar (+69 per cento), uffici (+48 per cento) e banche (+33 per cento). Per cui chi si trova l’imposta raddoppiata c’è un evidente errore di calcolo. Tra gli errori più frequenti quello di calcolare come seconda abitazione anche uniche unità immobiliari su più piani, da qui l’emissione di bollette pazze. La prima rata è già scaduta lo scorso 16 dicembre, anche se dal Comune sostengono che sarà applicata una certa elasticità e si potrà pagare entro la fine del mese. La seconda a terza rata dovranno essere liquidate al 28 febbraio e al 31 marzo. Ora si va facendo strada la necessità al comune di trovare delle soluzioni alternative per cercare già dall’anno prossimo di risparmiare sulla bolletta. E’ ricomparsa l’idea dell’utilizzo della scheda per i conferimenti dei rifiuti differenziati nelle isole ecologiche e nei centri comunali di raccolta. Idea introdotta dalla precedente giunta Scala ma che non entrò mai in funzione. L’impegno è che il prossimo anno si attivino le schede attraverso cui chi conferisce avrà pesato il rifiuto e usufruirà di uno sconto. Gli aumenti sono stati determinati in base a quanto prescrive la normativa che impone per la Tares la copertura del 100 per cento dei costi. Quindi su cittadini, imprese e commercianti è ricaduta per intero la somma dei quasi 8 milioni di costi sostenuti

Ad Alcamo i cittadini sono esasperati, e come i vicini Comuni di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, si stanno cominciando seriamente a mobilitare per questi rincari della Tares. Il clima sta seriamente cominciando a surriscaldarsi tanto che ieri è saltata in consiglio comunale la seduta nel momento in cui si sarebbe dovuto trattare la discussione inerenti propri ai rincari della tassa sui rifiuti. Il clima si va facendo seriamente sempre più teso anche a livello politico. Una parte dell’opposizione, per l’esattezza il gruppo consiliare di Abs, ieri sera ha abbandonato l’aula per partecipare alla riunione del comitato spontaneo di cittadini riunitosi nella palestra comunale di via verga contro gli aumenti dell’imposta sull’immondizia. Presa di posizione che non è piaciuta ad alcuni consiglieri: “Il gruppo Abc – sostiene il consigliere Peppe Stabile – è andato via per cavalcare strumentalmente la protesta”. “A nostro parere – replica Mauro Ruisi, esponente consiliare di Abc – era doveroso ascoltare le istanze della città e per questo abbiamo deciso di presenziare alla riunione del comitato cittadino. Respingiamo le accuse che si sono state rivolte di essere demagogici, credo che gli esponenti delle istituzioni abbiano il dovere di metterci la faccia in questo momento”. Nel frattempo il comitato, dopo uno scambio di idee fra i presenti, ha deciso di stilare a breve un documento in cui si avanzano al Comune una serie di proposte per abbassare la spesa in modo da potere spalmarli per coprire in parte la Tares. Soluzione comunque non praticabile se si considera che la legge impone la copertura al 100 per cento ai cittadini, conmcetto ribadito dal sindaco  Sebastiano Bonventre. 

Il comitato ha deciso di organizzare a breve un’altra riunione per definire le azioni da intraprendere concretamente. Subito dopo circa 300 cittadini si sono spostati in consiglio comunale per ascoltare il dibattito in aula. La sospesa è stata prima sospesa e un’ora dopo, alla ripresa dei lavori, è venuto meno il numero legale. Qui è esplosa la protesta degli alcamesi che hanno applaudito ironicamente e gridato “buffoni” all’indirizzo del municipio. “Protesta legittima dei manifestanti – precisa ancora il consigliere Stabile – ma il consiglio non è ripreso perché non c’erano più condizioni di sicurezza”. “Organizzare una riunione del comitato cittadino in concomitanza con la seduta di consiglio – ha aggiunto il consigliere Alessandro Calvaruso – non è stata una buona idea. Avremmo potuto riunirci tutti e raccogliere le idee di qualcuno più esperto. Perché approfittare del malumore del popolo in scala nazionale per criticare soltanto, senza avere soluzioni, è azione dei vigliacchi”.